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Festival Musica Sacra: concerto di premiazione del Concorso “Tu Rex Gloriae” domani a Trento, il 28 a Bolzano

Protagonisti il gruppo Ut insieme vocale consonante (foto) e l’Ensemble labirinti Armonici



TRENTO. Domani, lunedì 27 dicembre, alle 20.30, nella chiesa di San Francesco Saverio a Trento e martedì 28, alle 20, a Bolzano, nella chiesa dei Domenicani, per il festival di Musica Sacra, concerto di premiazione del Concorso “Tu Rex Gloriae” (prima edizione).

Si esibiranno Ut insieme vocale consonante, gruppo diretto da Lorenzo Donati, e l’Ensemble labirinti Armonici, con direttore Andrea Ferroni.

Per accedere ai concerti in Trentino, oltre alle solite misure di sicurezza per l’emergenza sanitaria, è necessaria una prenotazione a causa dei posti limitati nelle chiese che ci ospitano. Pur assicurando l’ingresso libero, si garantisce l’entrata su prenotazione fino a 15 minuti prima dell’evento, poi fino ad esaurimento posti e con super green pass. Le prenotazioni, indicando per ciascun concerto nome, cognome e numero di telefono di ciascuna persona che intende prenotare la sua partecipazione, possono essere fatte: e-mail: info@festivalmusicasacra.eu; sms e whatsapp: 353 4144806.

Programma

Arvo Part (1935-2008): Magnificat (solo coro); Henryk Mikolaj Gorecki (1933-2010): Totus tuus (solo coro);

Arcangelo Corelli (1653-1713): Concerto grosso scritto per la Notte di Natale (Vivace, Grave – Allegro – Adagio, Allegro, Adagio -Vivace -Allegro -Pastorale – Largo); W. A. Mozart (1756-1791): Te Deum KV141 Te Deum laudamus – coro – Allegro (do maggiore), Adagio – Aeterna fac – coro – Allegro (do maggiore) – In te, Domine, speravi – coro – … (do maggiore); Samuele Broseghini (1995): Te Deum (secondo premio ex-aequo I° Edizione Concorso Tu Rex Gloriae). (2021) Prima esecuzione assoluta; Mattia Culmone (1986): Te Deum (Primo premio I° Edizione Concorso Tu Rex Gloriae). (2021) Prima esecuzione assoluta.

Note al programma di Alessandro Arnoldo

Negli ultimi anni, il piccolo paese baltico si sta imponendo sulla scena internazionale come uno dei poli d’eccellenza della produzione musicale, non solo corale. Arvo Pärt è in realtà solo la punta dell’iceberg di un movimento ben più ampio e radicato nel tempo. Finalmente liberi dal giogo dell’oppressione sovietica, gli estoni hanno cercato e trovato nelle proprie musiche un modo di riaffermare la propria identità nazionale. Il Magnificat, composto nel 1989, è forse il brano corale più eseguito di Arvo Pärt, dal carattere estremamente meditativo, si presenta con chiari riferimenti al mondo della monodia gregoriana e della prima polifonia sacra. Come altri brani del compositore, anch’esso è scritto con la tecnica dei tintinnabuli, che consiste nella variazione quasi ossessiva ed ipnotizzante dello stesso materiale melodico e ritmico.

Figlio di musicisti dilettanti, il compositore Henryk Mikolaj Górecki divenne una figura di spicco della musica d’avanguardia nella Polonia post-Stalin. Górecki compose Totus Tuus nel 1987 in occasione della terza visita di Papa Giovanni Paolo II nella sua patria. Il testo inizia con una frase che il Papa stesso coniò dopo essere sopravvissuto a un attentato: Totus tuus sum, Maria (Sono completamente tuo, Maria). Il resto è tratto da una poesia di Maria Boguslawska. La musica con le sue raffinate armonie è ispirata ai canti della Chiesa cattolica polacca e riflette il profondo amore di Górecki per il suo paese e le sue tradizioni musicali. Tra le tante forme strumentali che si succedono dopo la seconda metà del Seicento, il Concerto grosso occupa un posto davvero rilevante. Due sono i distinti organici strumentali: il Concerto grosso vero e proprio costituito dagli strumenti nel loro insieme, e il Concertino, un organico ridotto e formato nella maggior parte dei casi da due violini, violoncello (violone) e continuo. I due organismi si alternano con disinvoltura nella proposta del discorso musicale. Sono tipici di queste opere, e di Corelli in generale, l’estrema eleganza, la pulizia formale e persino il rifiuto di ogni contrasto eccetto un diverso livello di sonorità. L’ottavo concerto, detto Per la notte di Natale, si apre con una breve introduzione (Vivace) che conduce a un Grave di maestosa solennità. Un rapido dialogo fra i solisti (Allegro) conduce ad un Adagio ispirato, di sapore bachiano che si conclude in un Vivace. La parte finale del concerto è introdotta da un breve Allegro che prepara alla calma dolcezza della Pastorale, un motivo di cornamusa giocato con grande sensibilità nella contrapposizione fra soli e tutti. Precede i due brani in prima assoluta, scritti sullo stesso testo commissionati dal Festival, il Te Deum di Mozart, una partitura il cui manoscritto è andato perduto e non resta alcun documento sulla data e il luogo di composizione. Questo Te Deum è il lavoro di un giovane musicista, che inizia con un allegro che comunica una letizia serena e spirituale, senza la magniloquenza formale che spesso era connessa a questo testo sacro usato per occasioni solenni e si conclude con un contrappunto semplice e molto sereno. C.L.













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