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Due profughi travestiti da turisti sul volo da Mykonos: la realtà diventa teatro a Rovereto. E il pubblico partecipa con WhatsApp

Giovedì 20 e venerdì 21 gennaio all’auditorium Melotti di Rovereto va in scena “50 minuti di ritardo” della compagnia Malmadur



ROVERETO. “Malmadur”, la compagnia teatrale di radici trentine, friulane e veneziane, arriva giovedì 20 e venerdì 21 gennaio, alle 21, all’Auditorium Melotti di Rovereto con “50 minuti di ritardo”, spettacolo interattivo coprodotto dalla Fondazione Teatro della Toscana. La serata è inserita nella rassegna Altre Tendenze organizzata dal Centro Servizi Culturali S. Chiara e dedicata al teatro di ricerca.

Lo spettacolo nasce da un’idea di Elena Ajani, David Angeli, Alessia Cacco e Jacopo Giacomoni - quest’ultimi anche registi e autori della drammaturgia - Davide Pachera e Marco Tonino. “50 minuti di ritardo” rievoca un'esperienza realmente accaduta ad un membro della compagnia su un aereo diretto da Mykonos a Venezia. La partenza fu ritardata di 50 minuti a causa della presenza a bordo di due profughi travestiti da turisti. Solo dopo che furono fatti scendere l’aereo poté decollare.

Il protagonista della scena è un grande schermo, una finestra-specchio che permette a performer e spettatori di affacciarsi e interagire con il mondo online e dei social. I performer sono insieme al pubblico, coinvolti nella stessa visione. 50 minuti è la durata dell'attesa che performer e spettatori rivivono all'interno del teatro; è il ritardo di un decollo, un tempo strappato alla quotidianità per riflettere su come pensiamo, comunichiamo e inganniamo l'attesa.

Fin dall'ingresso in foyer, gli spettatori verranno inseriti in un gruppo WhatsApp (ovviamente per chi lo vorrà), attivo per tutto lo spettacolo. Le persone inserite all'interno del gruppo avranno potere decisionale sullo svolgimento della performance. Il gruppo verrà cancellato alla fine dello spettacolo. Infine, al termine della performance è previsto un incontro di discussione e approfondi-mento tra il pubblico e la compagnia.

Malmadur

Malmadur in friulano, trentino e veneziano antico significa “acerbo, immaturo”, a sottolineare l’approccio di continua ricerca, risultato della contaminazione tra i diversi campi di formazione dei sette membri della compagnia. La compagnia crede in un teatro fondato su un lavoro lento, multidisciplinare e collettivo, che cerca il rapporto diretto col pubblico, l'ironia e al contempo la messa in crisi delle certezze dello spettatore.

Per conoscere più da vicino il lavoro della compagnia Malmadur, è disponibile online (su centrosantachiara.it) “Voci in sala”, la nuova sezione di podcast di approfondimento sugli spettacoli di Grande Prosa e Altre Tendenze, ideati, scritti e letti da Chiara Marsilli.

Prossimi appuntamenti

La rassegna Altre Tendenze torna a febbraio, il 4 e 5 (sempre al Melotti di Rovereto), con “Fuck Me(n)”, il nuovo lavoro della compagnia Evoé!Teatro, nato da tre distinti monologhi, adattati e diretti da Liv Ferracchiati: Il professore animale di Giampaolo Spinato, Tracce mne-stiche di un padre di famiglia di Massimo Sgorbani e Sunshine di Roberto Traverso.

Biglietti e modalità di ingresso

Biglietti acquistabili alla biglietteria del Teatro Auditorium (lun-sab, 10-13, 15-19), alle Casse Rurali ed online su www.primiallaprima.it In ottemperanza al Decreto-Legge, per accedere all’evento è obbligatorio essere muniti del Green Pass rafforzato. Inoltre è previsto l’obbligo di indossare mascherine di tipo Ffp2. La richiesta di certificazione verde non verrà applicata ai minori di 12 anni o agli esenti dalla campagna vaccinale. Per i bambini da 0 a 6 anni l’ingresso è consentito senza mascherina, dai 6 ai 12 anni è necessaria solamente la mascherina, mentre dai 12 anni in su è obbligatorio esibire Green pass rafforzato e indossare la mascherina chirurgica (o superiore). Non sono ammesse le mascherine di comunità. La certificazione verrà controllata dal personale addetto al momento dell’ingresso. In caso di indisponibilità del Green pass rafforzato non sarà possibile accedere agli spazi. C.L.

 













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