Domenica al Palarotari il canto popolare incontrerà archi e rock 

L’idea è nata da Renzo Toniolli e Armando Franceschini con il Coro Voci Trentine, Quartetto Mascagni e i Poor Works


di Katja Casagranda


MEZZOCORONA. Un’originale appuntamento, quello nato dall’ispirazione di Renzo Toniolli e Armando Franceschini, che dopodomani, domenica 14 gennaio, portano sul palco del Palarotari a Mezzocorona un coro maschile, un quartetto d’archi e una rock band per un concerto che rappresenta un’ardita sperimentazione. Due anime dalla lunga esperienza e carriera ma con il guizzo del ragazzino, quelle di Toniolli, ex direttore del Coro Croz Corona diretto per ben 45 anni e ora ideatore e direttore del Coro Voci Trentine, e Franceschini, musicista, autore e compositore, ex direttore del Conservatorio di Trento.

«L’idea - ha spiegato Toniolli in sede di presentazione dell’evento, ieri - nasce da una visita che feci a Franceschini assieme a Franceschinelli, (presidente Federazione Cori Trentino, ndr), pungolato da lui su cosa volessi fare chiusa la mia avventura con il Coro Croz Corona. Raccontai del mio progetto di allargare il repertorio corale che stavo intraprendendo con il Coro Voci Trentine e del progetto a cui pensavo assieme a mio figlio Nicola, frontman dei Poor Works, rock band della Rotaliana, di legare al suono rock le voci di coro». Con il suo fiuto e la passione per la sperimentazione e il suo entusiasmo, Franceschini ha subito abbracciato l’idea dedicandosi alla parte corale, confezionando un programma di brani i cui arrangiamenti sono stati curati da Valerio Depaola.

Domenica quindi, dalle ore 18 a ingresso libero, l’esito di questo lavoro sarà presentato al pubblico in questo concerto al Palarotari. Il titolo è «Generi, tradizioni e generazioni in concerto» e sul palco avremo quindi il Coro Voci Trentine, formato da una ventina di voci maschili provenienti da Val di Fiemme, Valsugana, Val di Non e Rotaliana, e ad accompagnare in musica le voci la rock band Poor Works e il Quartetto d’archi Andrea Mascagni, formato da musicisti dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento. In programma “Lo scatolone” brano natalizio di Franceschini armonizzato per l’occasione, canti madrigali di Venezia come padri della tradizione del canto corale e infine cinque brani fra i quali uno scritto dai Poor Works, uno firmato da Franceschini e uno da Solero, più le cover di Yesterday, dei Beatles, che concluderà il concerto, e prima Fix You dei Coldplay.

Inedito il corpo di cinque brani musicati su poesie di Sandro Boato, dedicate ai gatti. «Nutro un forte affetto per i “mici” - confessa Franceschini che ulteriormente confida di aver musicato tutto il libro con ulteriori nove brani pronti all’uso - e quando mi sono trovato di fronte alle poesie di Boato ho voluto metterle in musica. I versi erano già dotati di una loro musicalità e per me è stato naturale, così come lo fu per l’operazione “Leggende Trentine” su testi di Mauro Neri. La raccolta di poesie racconta le storie dei gatti di Venezia, caratterizzanti della città ma che stanno scomparendo forse a causa dei cambiamenti di questi ultimi anni. Ho subito aderito all’intuizione di Toniolli perché al giorno d’oggi si deve osare e contaminare i generi, così da avvicinare più persone e andare avanti creando qualcosa di nuovo».

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