Cronache illustrate dal passato 

Fumetto. È il nuovo progetto editoriale del disegnatore trentino Fulvio Bernardini, in arte Fulber, che mette ordine nella produzione 2002-2020 L’autore: «Di fatto poi. alla fine, quello che risulta è una sorta di macchina del tempo alla scoperta di luoghi, personaggi, lingue e letteratura»


Katja Casagranda


Trento. Con il titolo “La macchina del tempo. Cronache illustrate dal passato” inaugura il nuovo anno, questo 2021, il nuovo progetto editoriale firmato da Fulvio Bernardini in arte Fulber. Ospitato dal mensile Trentino Mese, il progetto «analizza, dal punto di vista filologico ed attraverso il linguaggio evocativo del fumetto, -come spiega lo stesso autore, Bernardini- l’opera omnia scritta ed illustrata e poi pubblicata nelle collane a fumetti tra il 2002 e il 2020. Si tratta di un viaggio nel tempo alla scoperta di luoghi, persone, lingue e letteratura». Con un piglio da ricercatore ed una attenta ricerca delle fonti infatti Bernardini negli anni ha affrontato attraverso la forma del fumetto e il suo personaggio che lo contraddistingue, toccando sempre un linguaggio ironico e divertente, sebbene scrupoloso nello spirito di osservazione e uno studio storico e letterario dei temi trattati, fatti storici e personaggi legati al territorio trentino. «Soggetto di anni di lavoro - racconta sempre Bernardini - è un patrimonio culturale che appartiene al Trentino, una vera risorsa strategica per lo sviluppo sociale ed economico di un territorio straordinario». Un viaggio nella storia che ci appartiene quindi per un recupero di un patrimonio che non vada perduto o che possa essere portato alla luce «Mi ha sempre affascinato - prosegue Bernardini - l’idea del “viaggio nel tempo”, chi infatti non ha mai sognato di evadere dalla propria realtà per avventurarsi in qualche epoca storica lontana sia del passato che del futuro? Proprio sull’onda di questo stimolo ho spesso ambientato le storie dei miei lavori nel passato attraverso cui però toccare frammenti di realtà successi veramente con fondamento storico, di cui stiamo perdendo memoria o non abbiamo conoscenza». Un lungo e certosino lavoro di ricerca su cui basare i suoi fumetti che hanno permesso l’emergere di un ricco bagaglio di conoscenza sia storiche che della tradizione legate allo sviluppo culturale di alcune comunità del Trentino ma pure anche al di fuori dei confini nazionali. «Si tratta di un patrimonio di conoscenza celato tra le pieghe del passato e che mira a riaccendere, attraverso una rivisitazione illustrata, sempre rispettosa delle fonti originali, l’attenzione e la curiosità tra i più giovani, per i quali è afferente il medium usato: il fumetto. Una forma di linguaggio semplice e immediata, in grado di raggiungere il cuore e l’immaginazione anche dei più grandi. Dunque, nonostante l’utilizzo dei due moderni storyteller di fantasia, i canidi a fumetti Gary e Spike, l’idea di fondo delle storie narrate non ruota mai su peripezie appoggiate su se stesse. Al contrario, si articolano su solide basi storiche. Date, luoghi e avvenimenti, accaduti davvero nel passato e ricavati da fonti bibliografiche, stanno a dimostrarlo». Fra i temi trattati spiccano quindi la storia di Padre Kino e il suo impegno in America Latina partito dal Trentino, ma anche la storia ambientata nel Medioevo del cavaliere di ventura Corrado di Sejano che la leggenda vuole essere annientato dai Conti di Arco ed ancora leggende, storie e scorci di tanta storia del Trentino e non solo. «Come approccio - chiude Bernardini - mi sono ispirato a personalità come lo storico americano Carl Lotus Becker oppure il ricercatore ed esperto di corporate storytelling Andrea Fontana». Quello con “La macchina del tempo” è quindi un appuntamento mensile che per due anni accompagna il lettore in un viaggio nella propria storia e nel proprio passato attraverso la grafica del fumetto e i personaggi di Fulber. Bernardini è un magistrale disegnatore con una passione sfrenata, sin da ragazzo, per il fumetto, guardando a Disney e ai cartoonist americani prima, ai giapponesi coi loro manga, poi. I fumetti per ragazzi e per adulti, o per entrambi, sono letteralmente deflagrati in questi ultimi cento anni, occupando una larga fetta dell'immaginario collettivo, moltiplicando generi e filoni, andando a stanare gli aspetti più reconditi della realtà. Difficile illustrare con questa tecnica inflazionata aspetti nuovi, arduo essere originali, dire qualcosa di nuovo. Coi suoi fumetti di argomento scientifico, per esempio, ha iniziato a battere una strada che in Italia è stata assai poco percorsa e che invece, in tempi di pandemia, può aiutare moltissimo per fare una divulgazione, tanto efficace quanto rigorosa, destinata ai ragazzi ma non solo.Era il 1989 infatti quando sulla suggestione del film “Viaggio allucinante” del 1966, in cui i personaggi si erano fatti rimpicciolire per fare un viaggio all'interno del corpo umano, Fulber pensò di proporre una striscia a fumetti che raccontasse il corpo umano focalizzandosi proprio sul sistema immunitario. Aveva fatto delle ricerche e si era documentato e trovando molte similitudini fra le azioni che si innescano da parte del sistema immunitario quando affrontano una minaccia, con le strategie belliche, “giocando” quindi con questa similitudine per rendere visivamente e ironicamente di impatto immediato un argomento scientifico.













Scuola & Ricerca

In primo piano