«Con la Haydn è stato subito feeling, ho mille progetti» 

Intervista a Min Chung. Parla il nuovo Primo Direttore ospite dell’Orchestra regionale Oggi il debutto in streaming con musiche di Joseph Haydn e di Antonin Dvorak «Pandemia permettendo, mi piacerebbe esplorare nuove sonorità e crescere tutti insieme»


DANIELA MIMMI


Trento. È vissuto in Francia, ha studiato in Corea e adesso vive a Parigi. È un vero cittadino del mondo Min Chung, appena nominato primo Direttore ospite dell’Orchestra Haydn. Debutterà sul podio nella sua nuova veste oggi, martedì 1 dicembre. Il concerto, per ovvie ragioni, si terrà alle ore 20 a porte chiuse a Bolzano e sarà trasmesso in diretta in streaming, quindi per tutti gli ascoltatori anche fuori dall’area sudtirolese, sul sito www.senderbozen.rai.it. «Sono molto onorato della nomina ricevuta a primo direttore ospite di questa meravigliosa orchestra ed essere così diventato parte della famiglia Haydn. Non vedo l’ora di iniziare i nostri progetti e le nostre collaborazioni future», dice il direttore coreano che lo scorso anno ha guidato l’orchestra nell’importante tournée in Giappone che ha fatto tappa a Tokyo e Osaka. In programma ci sono la Sinfonia n. 44 di Joseph Haydn, nota come la “funebre”, e la Serenata per archi in mi maggiore op. 22 di Antonín Dvorák. Min Chung, direttore Associato della Tokyo Philharmonic, ha studiato contrabbasso, violino, pianoforte a Parigi. A Seoul, Corea del Sud,si è laureato in letteratura tedesca. Ha debuttato come direttore d’ orchestra nel 2007 in Corea con l’Aloysius Symphony Orchestra a Busan. La sua collaborazione con l’orchestra ha avuto anche un grande successo al Carnegie Hall di New York nel 2010, ripetuto a Seoul al Suntory Hall e al Seoul Arts Center nel 2012. Lo abbiamo intervistato.

Haydn e Dvorák per il suo primo podio come Direttore Ospite. Li ha scelti perché le piacciono o sono adatti all’Orchestra?

Entrambe le cose. Abbiamo dovuto cambiare il programma perché l’organico sarà ridotto a 25 musicisti. E comunque sono due brani che mi piacciono molto e che funzionano molto bene e piacciono anche ai musicisti.

Un’orchestra sinfonica che suona musica da camera. Cosa ne pensa dell’idea?

Non c’è nessun problema. Anzi, trovo che sia un concerto molto intimo. Cambia anche il rapporto con i musicisti, tra i musicisti e tra loro e il pubblico. Diventa quasi una conversazione amichevole e intima. La musica da camera offre molti vantaggi, se ci pensiamo bene. Anche se ovviamente è diversa dalla musica sinfonica.

Lei ha già conosciuto l’Orchestra Haydn durante la tournée dello scorso anno in Giappone. Adesso è primo Direttore Ospite.

Ne sono molto contento e orgoglioso. È una grande e bella famiglia di cui sono molto contento di far parte. Ha presente quando si incontra una persona per la prima volta? Dopo 30 secondi sappiamo se ci piace o no. Con loro è stato lo stesso, e presumo sia lo stesso anche per loro. C’è stato da subito un bel feeling, la voglia di fare belle cose insieme.

Ha già qualche progetto da realizzare con l’Orchestra?

Di progetti in testa ne ho milioni, in realtà si fa tutto per giorno perché non sappiamo come si evolverà questa brutta faccenda del virus. Non è colpa di nessuno, ma allo stesso tempo mi sento responsabile. Con l’orchestra voglio creare nuovi suoni e fare progressi.

Passerà un po’ di tempo a Bolzano e Trento, piccole città in confronto a Parigi.

Diciamo in confronto a Tokyo o Seul! Mi piacciono proprio perché sono piccole, e i dintorni sono magnifici, c’è tanto spazio e tanta natura. Mi sono spostato dalla Corea a Parigi, dove ho vissuto da giovane, quando è nato il mio primo figlio, perché c’era troppo inquinamento. Penso che a noi piacerebbe vivere qui!

Lei è nato in Germania, ha vissuto in Francia e in Corea, adesso vive a Parigi. Si sente cittadino del mondo?

In realtà quando qualcuno mi chiede cosa sono o cosa mi sento, non so rispondere. In realtà ho vissuto anche a Roma…

Lei ha cominciato come musicista. Come e quando ha deciso di diventare direttore d’orchestra?

Ho iniziato suonando il contrabbasso. Avevo un grande maestro che mi ha fatto innamorare dello strumento. Però non c’è molta musica per contrabbasso, così sono passato al violino. Sono diventato direttore quando ho trovato un’orchestra da dirigere. Poi è andata bene, a cominciare dalla Carnegie Hall di New York. La cosa più bella di condurre è che non hai un solo strumento da suonare, ma hai un’intera orchestra da far suonare.

Quali sono i suoi compositori preferiti?

Mi piacciono i compositori che hanno onestà e carattere, quindi mi piacciono tutti, da Haydn a Beethoven. Non ne ho uno preferito. Diciamo che li faccio diventare tutti i miei preferiti…















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