Carmignola e Brunello incrociano Bach e Vivaldi 

Note classiche. Con violino e violoncello piccolo, insieme all’Accademia dell’Annunciata diretta da Riccardo Doni, martedì a Trento in Sala Filarmonica proporranno antiche suggestioni


Katja Casagranda


Trento. Si apre dopodomani, nel segno di Antonio Vivaldi e Johann Sebastian Bach, la nuova stagione concertistica organizzata dalla Società Filarmonica di Trento, che inaugura il nuovo anno di concerti con l’evento intitolato “Sonar in ottava”. Ospiti dell’appuntamento di martedì 14 gennaio nella Sala Filarmonica di Trento, con inizio alle ore 20.30, sono Giuliano Carmignola e il suo violino e Mario Brunello con il violoncello piccolo, che si accompagnano all’Accademia dell’Annunciata, sotto la direzione di Riccardo Doni, anche impegnato al cembalo.

Il concerto “Sonar in ottava” poggia sulla convinzione e dimostrazione di come alcune composizioni del Sei e Settecento, nate per il violino, possano essere egualmente eseguite anche dal violoncello piccolo, strumento di “tessitura” più greve ma con medesima accordatura. E Brunello più volte si è servito di tale strumento per l’esecuzione delle sonate di Johann Sebastian Bach. Breve è quindi il passo che va fatto passando da Bach ad Antonio Vivaldi per questo affascinante progetto inedito dedicato al repertorio barocco, che vede esibirsi Carmignola e Brunello, violino e violoncello.

Interessato principalmente al repertorio barocco e classico, il trevisano Giuliano Carmignola è uno dei più importanti interpreti mondiali della musica di Vivaldi. Solista che si è esibito nelle sale concertistiche di tutto il mondo, ha suonato sotto la guida di Abbado, Pinnock, Dantone e altri nomi del panorama musicale, realizzando poi incisioni ricercate prodotte da Erato, Sony Classical e Deutsche Grammophon.

D’altro canto Mario Brunello, dopo l’affermazione nel 1986 al Concorso Caikovskij di Mosca, è invitato da tutte le orchestre internazionali, da Londra a Berlino, Tokyo e Milano. Nella sua vita artistica riserva ampio spazio a progetti che coinvolgono forme d’arte e saperi diversi alla ricerca di nuovi canali di comunicazione per avvicinare il pubblico a un’idea diversa e multiforme del far musica.

L’Accademia dell’Annunciata è nata nel 2009 ad Abbiategrasso (Milano) nella cornice leonardesca del complesso monumentale omonimo. Sotto la direzione di Riccardo Doni, clavicembalista e organista (storico collaboratore de “Il Giardino Armonico”), ha sviluppato una propria identità interpretativa specializzandosi nell’ambito del repertorio barocco e preclassico praticato su strumenti originali.

Tornando all’appuntamento di martedì sera a Trento, molti sono i punti di unione fra Vivaldi e Bach, ben più che non quelli di divisione. Entrambi furono instancabili sperimentatori in diversi generi, come del resto virtuosi strumentisti, l’uno al violino, l’altro all’organo e clavicembalo. Pare che non si fossero mai incontrati di persona, ma molte furono le intersezioni tra i loro percorsi artistici. Da un lato spiccano le trascrizioni di Bach di diverse composizioni vivaldiane; dall’altro, l’incontro avvenuto in campo musicologico e filologico nel Novecento, legato a una vera e propria riscoperta dell’opera di Vivaldi all’interno degli studi bachiani. In repertorio anche brani di Gottlieb Goldberg allievo di Bach di cui ci sono rimaste proprio le celebri Variazioni Goldberg di Bach.

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