A Verona scatta il divieto di raccogliere fondi per strada

Lotta alla raccolta fondi per strada. In particolare lotta a quelle raccolte un po’ moleste, dove c’è chi si propone di farvi partecipi di una grande opera di beneficenza magari sbarrandovi la strada...


marzio terrani


Lotta alla raccolta fondi per strada. In particolare lotta a quelle raccolte un po’ moleste, dove c’è chi si propone di farvi partecipi di una grande opera di beneficenza magari sbarrandovi la strada quasi impedendovi di proseguire o costringendovi a fare slalom e gimcane fra i pedoni spesso sulla stretta di una via, prima di uno slargo.

A Verona è entrata in vigore sabato l’ordinanza del sindaco che stabilisce il divieto di raccolta firme e fondi a favore di associazioni e organizzazioni, se effettuata in maniera itinerante e fermando i passanti. Attenzione: non si tratta di vietare la raccolta fondi tout court, bensì quella non autorizzata e chiaramente identificabile.

L’ordinanza, infatti, spiega lo stesso sindaco di Verona Federico Sboarina, vieta l’attività quando è realizzata «da soggetti privi dell’apposito spazio e di banchetto ben identificabile».

In realtà si tratta di un divieto che era già scattato per la prima volta in ottobre ma era scaduto dopo l’epifania. Ora il sindaco ha firmato una nuova ordinanza che è in vigore da sabato e che sarà valida fino a domenica 3 maggio.

Chiaramente sono previste delle sanzioni. Il mancato rispetto dell’ordinanza stabilisce infatti una sanzione pecuniaria amministrativa da 25 a 500 euro (ma se si pagano subito 50 euro l'illecito viene estinto immediatamente). Prevista anche la confisca amministrativa del denaro raccolto e di eventuali attrezzature.

In realtà la lotta a questa raccolta fondi (talora “soltanto” molesta, talaltra anche falsa - e riuscire a capire per strada quanto è veritiera o meno una raccolta fondi legata a un’associazione magari vera è davvero un’impresa per qualsiasi cittadino) è partita anche a seguito di alcuni episodi piuttosto brutti nel centro di Verona, esattamente ai “portoni della Bra” (le note porte medievali di ingresso alla centralissima piazza Bra), dove quattro ragazzini (minorenni) sono stati “affrontati” da quattro giovani che si dicevano ex tossicodipendenti e raccoglievano fondi. I ragazzini in un primo momento avevano rifiutato gentilmente ma decisamente di dare una qualsiasi offerta anche in cambio di due braccialetti realizzati artigianalmente. Ma di fronte all’insistenza di questi quattro uomini che non li lasciavano passare i minorenni, spaventati, hanno estratto una banconota da 10 euro a testa. Come potete capire una violenza: magari non gravissima, ma certamente una violenza. Quindi, spiega il comandante della polizia municipale, l’ordinanza serve non tanto a combattere il “fastidio” di chi cerca un’offerta, ma per arginare il pericolo di atti violenti o truffaldini camuffati da beneficenza.













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