Bolzano

Vende una pelliccia su facebook: è bufera

Tantissimi i commenti negativi su una pagina per la compravendita dell'abbigliamento usato messa in vendita da una signora trentina su un gruppo bolzanino



BOLZANO. «Vendo per conto di un'amica pelliccia in castoro, taglia 46/48 indossata solo alcune volte». Questo, l'oggetto dell'annuncio apparso nei giorni scorsi su una delle pagine Facebook dedicate alla compravendita dell'usato in provincia che immediatamente ha scatenato una serie di reazioni variegate da parte del popolo del web. Infatti, l'oggetto messo in vendita da una cittadina trentina era una pelliccia di pelle vera, evidentemente poco utilizzata ma per la quale il web si è diviso tra quelli che pensano avrebbe dovuto essere distrutta, quelli che non vorrebbero sapere della sua esistenza, quelli che si dichiarano scandalizzati per la sola messa in vendita.

Mancano, tra i commenti, quelli di chi se la comprerebbe, vista la cifra esigua richiesta dalla signora, sempre per conto dell'amica la quale evidentemente deve masticare poco i social. Sono anche questi gli effetti della pandemia, ovvero una esplosione di gruppi social per la compravendita dell'usato.

Se ne contano una decina solo nella nostra provincia e a quanto pare, stando al continuo aumento degli iscritti, il fenomeno sembra crescere in proporzione inversa rispetto alla diminuzione del potere d'acquisto di molti bolzanini, affossati da un aumento dei prezzi al quale alcuni decidono di reagire, appunto, rivendendo oggetti personali. Tra le cianfrusaglie messe in vendita anche per 50 cent, ogni tanto capitano pure veri e propri oggetti di valore come era - almeno una volta - la pelliccia di castoro.

Tornando quindi al post sulla pelliccia, venduta da una trentina sempre per conto di una amica ma su un gruppo di Bolzano, interessanti sono i commenti degli utenti. Vera e propria fotografia di quanto il paese sia capace di dividersi in modo feroce su pressoché qualsiasi questione che in questo caso, però, non attira solo il senso “animalesco” di certi commentatori ma anche l'animalismo in senso stretto, ovvero quello a protezione degli animali. J.M.













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