L'OPERAZIONE

Valsugana, due arresti per detenzione abusiva di armi

Una guardia giurata di 35 anni residente a Roncegno ed un suo conoscente di Marter. Trovati anche uno zaino pieno di munizioni a palla e una pistola da tiro sportivo monocolpo per il bracconaggio degli ungulati



LEVICO. I carabinieri di Borgo Valsugana hanno arrestato una guardia giurata di 35 anni residente a Roncegno, A.L. le iniziali, ed un suo conoscente, F.L., un operaio coetaneo residente nella zona di Marter. I due uomini sono stati fermati giovedì sera, attorno alle 23.30, a Levico Terme, per un controllo.

I carabinieri hanno trovato armi non dichiarate e detenute illegalmente e per questo motivo i due 35enni sono stati fermati per porto di arma clandestina, detenzione abusiva di armi ed omessa denuncia di luogo di detenzione di armi.

Il dettaglio: verso le  22.25 del 7 febbraio una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile di Borgo Valsugana, che aveva avuto notizia di possibili attività di bracconaggio nella zona di Vetriolo, ha notato transitare lungo la Strada dei Baiti l’autovettura Renault Clio condotta da A.L,, a bordo della quale vi era anche il suo coetaneo F.L.

Data l’ora e le caratteristiche del luogo, particolarmente isolato e scarsamente frequentato in ore serali e notturne, la pattuglia ha ritenuto opportuno fermare e controllare subito tale autovettura.

I due occupanti hanno manifestato un’eccessiva ed ingiustificata agitazione e sono stati sottoposti a immediata perquisizione.

Addosso a F.L. è stata subito rinvenuta una munizione a palla calibro 221 Remington Fireball. Ulteriori 14 analoghe munizioni cariche e 31 bossoli delle stesse erano all’interno di uno zainetto che l'uomo teneva davanti al suo sedile.

Infine, celata sotto il sedile del conducente A.L., è stata trovata anche una pistola da tiro sportivo monocolpo marca Thompson Center modello Encore calibro 221 Remington Fireball, dotata di cannocchiale Bushnell, modificata artigianalmente con l’aggiunta di un calciolo metallico ripieghevole e di un silenziatore a tubo avvitato sul vivo di volata della canna.

Modifiche chiaramente apportate - secondo i carabinieri - allo scopo di trasformare l’originaria pistola da tiro a segno nella tipica, micidiale e facilmente occultabile arma da bracconaggio destinata alla caccia di ungulati selvatici, come noto soliti avvicinarsi di più alle zone antropizzate durante la stagione invernale per cercare cibo, specie a seguito di nevicate in quota, come accaduto di recente.

I carabinieri hanno constatato tra l’altro che la pistola era pronta allo sparo, in quanto aveva un colpo in canna. A seguito di controllo nella banca dati delle Forze di Polizia, l’arma è ovviamente risultata clandestina, in quanto mai denunciata all’Autorità di Pubblica Sicurezza.

Pistola, ottica, silenziatore, munizioni e bossoli sono stati sequestrati penalmente quali corpi di reato, e verosimilmente verranno in futuro confiscati e distrutti.













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