Premio stampa alla Ciclovia della Valsugana

Valsugana. Alla Ciclovia della Valsugana è andato il premio della stampa nell’ambito dell’edizione 2020 dell’“Italian green roads award”. Il premio è stato attribuito ieri a Verona in occasione del...



Valsugana. Alla Ciclovia della Valsugana è andato il premio della stampa nell’ambito dell’edizione 2020 dell’“Italian green roads award”. Il premio è stato attribuito ieri a Verona in occasione del “Cosmo Bike Show”, il Festival della bici, presso il quartiere fieristico. Ha ritirato il prestigioso riconoscimento il presidente della Provincia Maurizio Fugatti. L’“Oscar italiano del cicloturismo” è giunto alla quinta edizione. Oltre al Trentino erano rappresentate Puglia, Basilicata, Sicilia, Campania, Lazio, Abruzzo, Umbria, Toscana, Marche, Veneto, Alto Adige e Liguria. Una menzione speciale è andata alla Basilicata per i “Borghi di Matera”. Al terzo posto si è piazzata la Toscana con la Val di Merse, in provincia di Siena. Al secondo il Lazio con la “Cicloturistica dei Borghi della Sabina”, al primo posto assoluto la “Bike to Coast” dell’Abruzzo.

“Italian green roads” è l’iniziativa che annualmente valuta e premia le più belle vie verdi d'Italia, intese anche come prodotto turistico che diffonde la conoscenza del territorio e delle sue caratteristiche ambientali, culturali, enogastronomiche. La Provincia Autonoma di Trento, tramite l’Ufficio Infrastrutture Ciclopedonali del Servizio Opere stradali e ferroviarie, ha partecipato all’edizione 2020 presentando le Ciclovie delle Valli di Fiemme e Fassa e quella della Valsugana. La Ciclovia della Valsugana ha come detto ottenuto il prestigioso premio della stampa, assegnato dai giornalisti che compongono la giuria ad uno dei progetti non premiati con il primo premio assoluto.

La pista affianca per lunghi tratti il percorso del fiume Brenta, lungo il perimetro del lago di Caldonazzo sino ai confini con la provincia di Vicenza per una lunghezza di 52,5 chilometri. Ha una larghezza media di tre metri, una pavimentazione compatta in asfalto ed una pendenza media dello 0,9%; i principali paesi collegati sono Pergine, Caldonazzo, Novaledo, Roncegno Terme, Borgo, Castelnuovo, Ospedaletto, e Grigno. La rete cicloviara trentina, di cui la ciclovia della Valsugana fa parte, è costituita da 12 ciclovie che si sviluppano per 420 chilometri, conta ogni anno oltre 2 milioni di passaggi e genera un indotto economico per il solo cicloturismo pari a circa 110 milioni di euro.

La Ciclovia della Valsugana, che fa registrare 250 mila passaggi all’anno, è stata realizzata dall’Ufficio Infrastrutture Ciclopedonali della Provincia. Il tracciato parte da Pergine, per dirigersi verso il lago di Caldonazzo. Nella sua prima parte costeggia il lago. Da Caldonazzo, con poche pedalate si può raggiungere Levico Terme e il suo lago. Poi la pista segue il percorso del fiume Brenta, proseguendo in direzione di Novaledo. Il tracciato è servito da bicigrill. Continuando si giunge a Roncegno Terme e poi nel centro di Borgo. Proseguendo per boschi e frutteti si arriva a Castelnuovo dove si incontra un terzo bicigrill per poi arrivare a Tezze di Grigno, dove vi è l’ultimo bicigrill. Qui il fiume disegna ampie insenature e il percorso ciclopedonale entra in un’area naturalistica fluviale protetta che si estende per alcuni chilometri sino al confine con la regione Veneto.

Le stazioni ferroviarie della linea Trento - Venezia sono dislocate lungo tutto l’itinerario, a pochi chilometri l’una dall’altra. Il percorso è stato messo a punto nel periodo compreso tra il 1998 ed il 2018, con un investimento complessivo di circa 20 milioni di euro. Attualmente è in fase di realizzazione un nuovo tratto di circa 13 chilometri, che collega Pergine con la città di Trento. Questo tratto sarà percorribile presumibilmente entro il 2022 e collegherà la Ciclovia dell'Adige con la Ciclovia della Valsugana fino a Venezia.













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