«Parlano di hotel dismessi e scordano le piccole cose» 

Polemica a Levico Terme. L’annuncio della giunta scatena il consigliere Dal Bianco che rilancia con un lungo elenco di segnalazioni e lamentele dei cittadini senza alcun seguito


Franco Zadra


Levico terme. L’annuncio, pubblicato dal Trentino, dell’assessore all’urbanistica Emilio Perina che sarebbe imminente «una mini rivoluzione che riguarda gli hotel dismessi» ha fatto saltare sulla sedia il consigliere di minoranza Maurizio Dal Bianco che sbotta in un «ma sanno di che cosa stanno parlando?» e paventa la richiesta di dimissioni di sindaco e assessori come già fece per il sindaco Sartori un paio d’anni fa.

«Ci siamo trovati – dice Dal Bianco –, la settimana scorsa, in una commissione edilizia riservata per parlare del Pag di Vetriolo, e in quella è saltato un accordo pubblico-privato nascosto in un cassetto da otto mesi, del quale ci è stata mostrata una sola copia per mano di un tecnico, che spiegava come Peghini si impegnava ad abbattere gli alberghi dismessi di Vetriolo in cambio della concessione edilizia per un market nei terreni lungo via Altinate. Un accordo ancora in essere ma non più attuato poiché il commissario Simoni aveva ritirato, su pressioni della minoranza, in particolare di Impegno per Levico, quella delibera per il market. Ora, da almeno quattro mesi avremmo potuto partire con il Prg vecchio e non stiamo facendo niente perché ancora non ci sono le linee guida della maggioranza, e adesso mi si viene a raccontare la favola sugli alberghi dismessi di Levico senza dire una parola su Vetriolo?».

L’impressione di una certa “inerzia” è condivisa anche da alcuni componenti della consulta di Centro, che verrà rinnovata con votazione questo mercoledì, che parlano di «numerose segnalazioni rimaste senza risposta, per cui, dopo i primi sei mesi di intensa attività nei quali siamo riusciti a far togliere l’amianto dal parcheggio Ognibeni, abbiamo avuto l’impressione che, trovarci ogni quindici giorni per raccogliere le lamentele dei cittadini sia soltanto tempo perso, e abbiamo un po’ frenato, fino a non fare più nulla dalle dimissioni del sindaco in poi».

E un breve giro del centro a verificare alcune di queste, ci fa incappare nella fontanella di via Garibaldi, con restauro promesso, nero su bianco, da realizzarsi entro il 2017; il sottopassaggio Ognibeni, logoro refrain dell’allora assessore Bertoldi «in un paio di mesi»; numerosi passaggi pedonali senza segnaletica verticale, e alcuni senza nemmeno quella orizzontale; e, ultimo ma non ultimo, la cancellata che delimita il parcheggio della piscina abbattuta dalla tempesta Vaia e tuttora penzolante in modo inquietante su corso Centrale, poco sopra la caserma dei Vigili del fuoco. «Insomma – conclude Dal Bianco –, prima di sognare i grandi alberghi cominciassero a sistemare le piccole cose».

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