Lo chef “mago” del legno la sfida di Claudio Moz 

Primiero. Ha trasformato in lavoro una passione coltivata per tutta la vita: ora è in pensione ma in questi giorni ha animato lo stand dell’associazione Camposaz, ancora da protagonista


Raffaele Bonaccorso


Primiero. Certo che, dopo aver girato l’Italia facendo importanti esperienze come cuoco e poi chef presso noti ristoranti per poi diventare un artigiano del legno, trasformando una passione coltivata per tutta la vita in un vero e proprio lavoro, non è cosa di tutti i giorni. Così è successo a Claudio Moz, classe 1948 e nativo di Transacqua, che a 53 anni, da un giorno all’altro decise di lasciare le cucine e dedicarsi interamente al suo indimenticato laboratorio di falegname, nel quale si ritirava nel tempo libero per costruire oggetti, mobili, strutture decorative esterne e altre realizzazioni in legno per la propria casa, per il suo maso in montagna e anche per qualche amico. Poteva essere un salto nel buio, ma proprio per precludere ogni possibile ripensamento, ecco che maglie e figlia lo vedono preparare tutti gli adempimenti per l’iscrizione all’Albo delle imprese artigiane e comprare da un vecchio artigiano di Lamon una serie di macchinari per il legno che dismetteva per andare in pensione.

Il dado, ormai, era tratto. “Claudio Moz, artigiano”. Così ormai si presentava alla società, partecipando, nei primi anni 2000, con i suoi prodotti a tutte le mostre artigiane organizzate in Primiero e nel Trentino, tanto da ricevere diversi premi nelle esposizioni a cui partecipava, fino a quello più importante per lui e a cui ci tiene molto e cioè, nel 2004, il premio dell’Associazione artigiani trentini come “Miglior artigiano dell’anno”. E da allora non si è più fermato dedicandosi in particolare nella costruzione di fabbricati rurali, masi caratteristici, “tabià” e questo un po’ in tutto il Primiero, da San Martino di Castrozza a Caltena, ma anche con qualche puntata nel resto del Trentino ed anche fuori provincia. Una realizzazione particolare è stata quella che ora è la chiesetta, tutta in legno, posizionata al Parco Belvedere Erica, in località Navoi di Transacqua. Realizzata nel 2007 per la mostra dell’artigianato di Primiero dentro il palazzetto dello sport del Centro sportivo Fossi, la smontò tutta e la ricostruì alla mostra dell’artigianato provinciale a Trento, proprio perché era immensamente piaciuta all’allora presidente provinciale degli artigiani. Avendo ricevuto il benestare dell’allora amministrazione di Transacqua, la smontò di nuovo e la ricostruì proprio al centro del Parco Belvedere, completando l’arredo interno con l’altare, le panche con la seduta e quant’altro può avere una piccola chiesa. Da allora fa bella mostra di sé, anche se non è stata mai consacrata. Il che è un vero peccato.

Di tutto questo, chi scrive, è venuto a conoscenza in occasione dell’esposizione realizzata in una piazzetta a Tonadico per la manifestazione “En giro par i filò” da poco conclusasi; si trattava dello stand espositivo dell’associazione “Camposaz”, in cui si vedeva Claudio Moz mentre modellava un grosso tronco di legno. Diciamo subito che Claudio Moz è andato in pensione e ha smesso ogni attività lavorativa, ma agli amici di “Camposaz” non ha mai detto di no. Bisogna sapere che il collettivo “Camposaz” nasce nel 2013 tra la città di Trento e la valle di Primiero su idea di un gruppo di giovani architetti ed ingegneri desiderosi di sperimentare le frontiere della progettazione collettiva a scala reale. La formula proposta da “Camposaz” è quella del workshop di autocostruzione dove una equipe di progettisti di provenienza anche internazionale, designer e carpentieri si riuniscono temporaneamente nella realizzazione fisica di manufatti architettonici in legno. Ebbene Claudio Moz ha collaborato come esperto di costruzioni lignee con “Camposaz” fin dall’inizio. Ne è stato l’anima pratica. Ed ecco perché, stavolta come volontario, ha dato la propria disponibilità ad essere presente anche in questa occasione a Tonadico. Ed è stato ancora un altro successo.

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