«Dall’Acciaieria continuano a uscire fumate misteriose»

Borgo. «Nel momento in cui la stampa diffonde la notizia di avvio del tavolo per l’accordo di programma tra Acciaieria, Provincia di Trento e Comune di Borgo, è opportuno che la cittadinanza conosca...



Borgo. «Nel momento in cui la stampa diffonde la notizia di avvio del tavolo per l’accordo di programma tra Acciaieria, Provincia di Trento e Comune di Borgo, è opportuno che la cittadinanza conosca le problematiche ambientali mai risolte intorno a questa attività produttiva che da oltre 40 anni impatta pesantemente la valle». Lo afferma in una nota Antonio Mittempergher, presidente di ValsuganAttiva, diffondendo un video amatoriale che riprende 4 minuti di emissioni osservate giovedì corso: «Una preoccupante fumatona durata circa tre quarti d’ora - si legge - osservata nel primo pomeriggio da un abitante della zona e ripresa con il cellulare. Non esiste alcun deposimetro sul tetto dell’acciaieria per certificare l’impatto ambientale di queste emissioni, come invece adottato da tempo in analoghe situazioni in Italia. Tra altre sostanze inquinanti, queste emissioni potrebbero contenere anche mercurio, una sostanza molto pericolosa per la salute umana che lo stabilimento di Borgo ha già evidenziato con sforamenti rispetto ai limiti di legge. La nostra associazione ha chiesto, da tempo, agli organi di controllo provinciale di introdurre una misurazione “in continuo” del mercurio, mediante dispositivi di monitoraggio nei camini dello stabilimento. Tale richiesta è rimasta purtroppo inascoltata, disponendo invece un controllo semestrale invece di quello mensile già in vigore».

Secondo ValsuganAttiva, «l’acciaieria lavora e “fuma”sistematicamente di notte quandogli occhi dei cittadini non vedono. ValsugnaAttiva ha monitorato con videocamera a infrarosso l’attività notturna dello stabilimento ottenendo conferma di questi timori. Le tre videocamere aziendali installate per il monitoraggio visivo delle emissioni risultano poco utili ai cittadini in quanto permettono di visionare le riprese soltanto “in diretta”e non continuativamente. Soltanto l’Agenzia Provinciale perla Protezione dell’Ambiente (Appa) ha facoltà di richiedere la registrazione delle riprese all’azienda. Appa ha però dichiarato di muoversi solo su segnalazione di emissioni ritenute problematiche da parte dell’acciaieria oppure dopo la presentazione di videoriprese da parte di soggetti terzi quali ValsuganaAttiva. Anche in quest’ultimo caso, però, Appa non è sempre stata efficace come avremmo voluto. Ad esempio, a fronte di emissioni diffuse e/o fuggitive dei periodi maggio -giugno -luglio 2018, documentate da ValsuganAttiva con proprie riprese, Appa nonè riuscita a procurarsi i filmati aziendali poiché ha aspettato troppo (51 giorni!) per richi ederli.L’azienda ha infatti l’obbligo di conservarli soltanto per 6 mesi. Quanto alla qualità delle riprese aziendali, è Appa stessa ad ammettere che non consentono di capire cosa succede di notte: «A parte uno, non sono stati acquisiti filmati riferibili a periodi notturni in quanto le telecamere in possesso del gestore non sono in grado di visualizzare immagini decifrabili nei periodi di bassa luminosità. È sempre Appa- conclude Mittempergher - a dichiarare che la qualità delle videoriprese di ValsuganAttiva è superiore rispetto a quella delle videocamere aziendali».













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