«Una scuola autonoma, risorsa per la comunità»
L’istituto comprensivo di Brentonico. L’assessore comunale alle attività culturali ringrazia la giunta provinciale per il ritorno all’autonomia e punta il dito contro la scelta di Rossi
Brentonico. «In questi anni Brentonico con l’accorpamento dell’istituto comprensivo a Mori ha vissuto una perdita di autonomia che ha rappresentato un impoverimento sociale e democratico coinciso con l’accorpamento della Cassa rurale Mori-Brentonico all’Alto Garda. Finalmente per quanto riguarda la scuola questa tendenza si è invertita ed ora possiamo dire che l’impegno dell’amministrazione comunale e della comunità ha portato ad un risultato positivo. Per questo ringrazio la giunta provinciale». A parlare è Quinto Canali, assessore comunale alla cultura e all’istruzione all’indomani della ritrovata autonomia dell’istituto scolastico comprensivo di Brentonico ritornato autonomo da Mori. Un passaggio importante «non perché vogliamo mettere la bandierina dell’autonomia, ma dietro una scuola autonoma possono nascere occasioni importanti di riscatto sociale dell’altopiano.
Una grande riccchezza
La scuola - puntualizza Canali - è una risorsa e una grande ricchezza su cui poter contare. E con l’autonomia scolastica si può contare su più obiettivi tra i quali la formazione di cittadini in età dell’obbligo e la possibilità di svolgere altri servizi a favore del territorio con l’apporto delle diverse componenti sociali. Dunque la scuola autonoma come presidio culturale formativo e occasione di riscatto per la comunità». La scelta dell’accorpamento negli anni della giunta provinciale Rossi aveva sollevato proteste e ripetuti interventi da parte dell’amministrazione comunale rimasti senza effetto. «Non è vero, come diceva Rossi, che erano stati costretti all’accorpamento perché mancavano dirigenti: avrebbero potuto mantenere l’autonomia con un reggente o un dirigente a scavalco . E gli impegni e le promesse che si erano assunti si sono smentiti da soli» conclude Canali.