Nomi, incrocio pericoloso? «Non ci sono alternative»

Nomi. Il giorno dopo la tragedia all’incrocio nord di Nomi sulla Destra Adige, si parla molto della pericolosità di quel tratto di strada provinciale. E c’è chi, additando l’incrocio come fonte di...



Nomi. Il giorno dopo la tragedia all’incrocio nord di Nomi sulla Destra Adige, si parla molto della pericolosità di quel tratto di strada provinciale. E c’è chi, additando l’incrocio come fonte di rischio, ha proposto di togliere il semaforo e costruire una rotatoria. ma l’ipotesi non coglie impreparato il sindaco di Nomi Rinaldo Maffei: «Se fosse possibile l’avremmo già fatto. Abbiamo verificato più volte se ci fosse il modo di realizzare una rotatoria allo svncolo nord per Nomi - spiega il sindaco - e abbiamo fatto diversi sopralluoghi, anche con l’ingegner Raffaele De Col della Provincia. Purtroppo però non ci sono alternative al semaforo perché manca lo spazio per un’ipotetica rotatoria. Per questo infatti abbiamo realizzato, oltre al semaforo - che è l’unico della Destra Adige da Villa Lagarina a Romagnano, e non è un caso -, dei ripetitori semaforici per ogni cancello carrabile che si affaccia sull’incrocio, in modo da mettere insicurezza anche i residenti che abitano lì e devono poter uscire in strada. Per costruire una rotatoria - continua il sindaco - bisognerebbe abbattere la casa all’angolo, e non è - com’è intuibile - una soluzione praticabile». Secondo Maffei tuttavia non bisogna farsi condizionare dalle contingenze, quando si ragiona di viabilità. «Non è saggio prendere decisioni sotto l’onda emotiva del fatto di cronaca, per quanto tragico e spiacevolissimo. Su quel tratto di strada esiste appunto un semaforo, che va rispettato. Non ci sono alternative di superficie all’incrocio semaforizzato, che comunque ha finora garantito sufficiente sicurezza». In effetti le misure non consentono grandi margini: la più piccola rotatoria ha un diametro di 14 metri e già ad occhio nudo non pare applicabile al caso di Nomi. Nel ffrattempo, i carabinieri hanno acquisito le immagini delle telecamere dell’Audi che precedeva lo sfortunato Matteo Riolfatti: da qwui potrebbe sostituire una accurata ricostruzione della dinamica dell’incidente.













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