Il “lancio” dei rifiuti dal viadotto 

Una mega discarica abusiva. C’è di tutto sotto il viadotto della Val del Restel: dai copertoni alle batterie per auto, dai frigoriferi alle lavatrici  La nostra scoperta tra la boscaglia che nasconde la montagna di immondizia. Pericolo di inquinamento per le acque del torrente Leno


MICHELE STINGHEN


vallarsa. Qualche vecchio frigorifero. Una lavatrice. Brandelli di batterie. Copertoni, tanti copertoni, alcuni rotolati a valle che ormai neanche si vedono. Bottiglie, lattine, frammenti di amianto. L'elenco sarebbe lungo ma già così ci si fa un'idea. È quello che l'occhio curioso riesce a scorgere sporgendosi dal ponte sulla Val del Restel, tra Foppiano e Matassone, in Vallarsa. Il fondo della profonda valle sottostante il viadotto è disseminato di rifiuti. Dall'alto la vegetazione e la profondità della valle non aiutano a rendersi conto con esattezza di quanto c'è giù sotto. Pochi lo notano, perché - giustamente - quasi nessuno si mette a camminare sul lungo viadotto, costruito una trentina di anni fa per ovviare ad una delle porzioni più tortuose della sinistra Vallarsa, sulle ripide pendici dello Zugna. Ma se si prova a farsi una passeggiata, prima lungo il relitto della vecchia strada e poi più sotto, seguendo qualche vecchia traccia che porta alla base dei grandi piloni, ci si rende conto che un po' alla volta si è creata una discarica sotto il viadotto. È un po' più visibile adesso, che gli alberi hanno perso le foglie, tutto verrà occultato dalla prossima primavera. È evidente che pochi incivili - o sarebbe anche il caso di usare il termine delinquenti, dato che ci sono anche rifiuti pericolosi come le batterie - si divertono a disfarsi dei loro rifiuti gettandoli dal bordo del ponte, o dai suoi margini. Precipitati alla base dei piloni, sulle pendici erte dello Zugna, si vedono incrodati dei materassi. Sotto carcasse di elettrodomestici di vario tipo, pezzi di motori. Si trovano anche vecchi bidoni dell'olio: i tempi di decomposizione di questi oggetti sono lunghissimi, chissà da quanti anni giacciono nella valle, e in ogni caso, se nessuno comincerà a ripulire l'area, sono ancora una piccola parte dei tempi totali di decomposizione totali per questo tipo di materiali. Ci sono anche ramaglie e rifiuti inerti.

Un segno di inciviltà

Oltre a rifiuti di "piccola taglia" (come flaconi, plastiche, vasi, lattine) ci sono numerosi copertoni. Sono tantissimi, e se ne trovano parecchi molto più a valle del ponte, rotolati giù dopo un volo di una cinquantina di metri, al quale è seguita una corsa a capofitto nel bosco. Come si sa, tutto scende a valle, più o meno lentamente, i liquidi entrano nel terreno. E più sotto, in fondo in fondo, scorre il Leno, che passa poi per Rovereto. Questa brutta abitudine di pochi di disfarsi dei rifiuti in questo modo va contrastata (magari alzando il parapetto del viadotto?) e un pensiero andrebbe dedicato anche a ripulire un po' alla volta l'area, come ad esempio fa un gruppo di volontari lungo la forra del Fersina tra Trento e Civezzano. Purtroppo non è l'unica zona della Vallarsa dove si trovano rifiuti gettati dalla strada. Diverse altre vallette vengono usate (per fortuna da pochi) come discarica, un'altra zona dove si rinvengono rifiuti ingombranti è la forra a valle degli Acheni, sotto Pozzacchio.













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