i boschi di alta quota 

Faggete “bruciate” dal gelo di maggio

Vallagarina. Ampie aree del baldo aviense e certe zone dell’area brentegana dello stesso complesso montuoso, ma anche tratti in quota dello stivo e della intera dorsale sud-nord ad ovest dell’adige...



Vallagarina. Ampie aree del baldo aviense e certe zone dell’area brentegana dello stesso complesso montuoso, ma anche tratti in quota dello stivo e della intera dorsale sud-nord ad ovest dell’adige , si presentano con un aspetto del tutto inusuale, dove i colori invernali delle faggete rinsecchite si contrappongono al verde intenso delle piante di faggi e conifere decisamente rigogliose. non si tratta però di malattie, come molti sono propensi a credere, ma la colpa di questa anomala situazione si deve esclusivamente alle gelate di inizio maggio e alla copiosa nevicata del giorno 5, sempre di maggio. in quel periodo parte dei faggi avevano già iniziato a germogliare ma neve e freddo hanno “bruciato” i germogli portando l’aspetto dei boschi che si sono trovati più in alto della linea delle gelate tardive alla situazione attuale. ci vorrà del tempo, o forse bisognerà aspettare addirittura fino alla primavera prossima, ma il danno non dovrebbe essere permanente: gli alberi torneranno a fermogliare ed fascino delle faggete tornerà ad essere quello di sempre. F.R.













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