Ex Area Piccoli: entro l’anno la decisione su cosa diventerà 

Il sindaco Barozzi. I lavori sono partiti con qualche ritardo ma procedono speditamente: entro luglio il lotto sarà libero. Il futuro è sicuramente pubblico: forse parco e parcheggio interrato


MATTEO CASSOL


Mori. «Demolizione e sgombero dell’area ex Marmi Piccoli? Di per sé costituisce già una notevole riqualificazione urbanistica, dopodiché a breve dovremo decidere cosa vogliamo fare di quegli spazi»: lo dice il sindaco di Mori Stefano Barozzi, commentando l’intervento che come da accordo con il venditore dovrebbe concludersi entro il 30 giugno ma che, per quanto si sia ormai arrivati alla fase più significativa della rimozione della copertura (e della connessa bonifica da amianto, con relative preoccupazioni e polemiche in particolare da parte di Mori Dinamica per lo scarso preavviso alla cittadinanza), potrebbero proseguire fino a luglio inoltrato. «I lavori – spiega il primo cittadino moriano – stanno procedendo bene. Qualche giorno in più rispetto alla tabella di marcia non cambierebbe poi molto. Se ci fosse la necessità di una breve proroga tecnica su richiesta motivata rispetto alla scadenza non sarebbe un particolare problema. La data ipotetica inizialmente fissata a fine dicembre era stata del 30 giugno, poi tra pagamenti e pratiche la partenza dell’intervento è un po’ slittata: è verosimile dunque che per vedere tutto concluso si arrivi a fine luglio o comunque a luglio inoltrato. Ma i lavori sono già ben instradati ed è quello l’importante». Come garanzia sui tempi della consegna dell’area ripulita (acquistata dal Comune per 1.384.400 euro) c’è una fideiussione di 140 mila euro. È già stato fatto qualche ragionamento sul destino dell’area? «Non ancora. Ci sarà tutto un iter urbanistico da sviluppare e i livelli da affrontare saranno più di uno. Avere l’area disponibile e liberata è il primo significativo passo: già così lo scorcio cambierà completamente in meglio e la zona avrà una qualità urbana molto migliore. Già rimuovere quella struttura costituisce una riqualificazione urbana. Poi ci sarà il tempo per pensare la soluzione migliore: potrebbe essere quella di un’area pubblica con prevalenza parco e magari qualche altro servizio e un parcheggio interrato. Di certo si parla di una riconversione ad area di interesse pubblico». Ci saranno da valutare le risorse: «Dovremo darci un obiettivo finale e poi si potrà procedere, magari anche “a step”, una volta che si troveranno le coperture. Nel ragionamento andrà inserita anche la trasformazione del tratto di attraversamento della statale in boulevard, cose che non avverranno nel giro di settimane ma che cambieranno tutta la visione della borgata. Per avviare materialmente le opere si dovrà andare alla prossima consiliatura, ma già in quest’ultimo scampolo di mandato potremo avere modo di decidere cosa fare. Una destinazione chiara dell’area – conclude Barozzi – sarà da dare entro fine anno».













Scuola & Ricerca

In primo piano