Valduga tende la mano alle opposizioni

Il sindaco: dialogo dentro e fuori dall’aula. Dalzocchio (Lega) eletta presidente dell’assemblea, vicepresidente Chemotti


di Michele Stinghen


ROVERETO. Mara Dalzocchio della Lega Nord è stata eletta presidente del consiglio comunale. É stata eletta alla prima votazione, con 24 voti a favori e 8 schede bianche. Il suo nome è stato proposto dalle minoranze, ed è stato accolto dalla maggioranza. I Civici hanno così rispettato la prassi, che prevede l'assegnazione della presidenza alle minoranze. Tuttavia il Pd si è astenuto: «Il nome di Dalzocchio era l'unico percorribile - ha detto Luisa Filippi del Pd - il nostro gruppo si astiene per distanza politica». Il primo consiglio comunale ha visto l'insediamento del nuovo sindaco, Francesco Valduga; ha tenuto banco la prima polemica (sulla nomina di Plotegher) e si è vista la stretta di mano tra i due sfidanti al ballottaggio, che aveva visto sconfitto il sindaco uscente. L'ex primo cittadino Andrea Miorandi è entrato in consiglio comunale guidando la delegazione del Pd, ora in minoranza. Sorridente, ha stretto la mano al suo sfidante e ora sindaco Valduga. In consiglio, come annunciato, all'appello mancava solo Roberto Maffei, dei Popolari che con la sua rinuncia a diventare consigliere ha lasciato il posto a Roberto Chemotti.

Il primo discorso del sindaco è partito dal suo messaggio elettorale. «Veniamo dal popolo, siamo qui per il popolo, ed esercitiamo il nostro mandato nel popolo. Siamo qui per servire, non per essere serviti». Valduga ha citato il poeta Umberto Saba: "se questa folla mi fosse remota, sarei un'eco vana che si perde", nello spiegare come il politico non possa restare distante dalla gente. «In un'epoca di degenerazione della politica, dobbiamo recuperare l'idea di politica come servizio». Il sindaco, che ha parlato in piedi dopo il giuramento di rito, ha poi auspicato il dialogo, "dentro e fuori dall'aula". Il consiglio comunale è però partito già con la prima polemica, con la richiesta, da parte di Paolo Vergnano del Movimento Cinque Stelle, che ha chiesto se Carlo Plotegher è compatibile con la carica di consigliere, visto il suo incarico a Trentino Trasporti. Su questo il segretario comunale ha risposto dicendo che non vi è incompatibilità (il quesito era già stato posto due volte, quando Plotegher era in circoscrizione) in quanto il consigliere avrebbe dovuto avere anche delle competenze di rappresentanza. Sulla nomina ad assessore, "possibile aggravante" secondo Vergnano, il segretario non segnala condizioni di incompatibilità aggiuntive. Al più, ha detto, ci potrebbero essere degli obblighi di astensione qualora, in sede di pianificazione (ad esempio il Prg) si andasse a disciplinare, vincolare o favorire la Trentino Trasporti. Il nome di Dalzocchio era stato annunciato da tempo, ma c'è voluta quasi un'ora per vederla eletta. Prima una lunga sospensione chiesta dalle minoranze, che sono uscite con il suo nome, annunciato dal collega di partito Viliam Angeli, e poi un'altra interruzione, chiesta dai civici. Per la vicepresidenza le minoranze hanno scelto di non dare alcun nome, e così i Civici hanno proposto il consigliere più giovane, il neoentrato Chemotti (24 sì e 8 bianche)

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