Una canzone sul nazismo costa il posto a Poletti 

Dopo la svastica tatuata. La capo di gabinetto dell’assessore Gottardi costretta a lasciare  Il rappresentante della Civica: «Indifendibile». La protagonista: «Disegno politico di gente vuota»  


Gianpaolo Tessari


TRENTO. «Era indifendibile. Marika Poletti si è dimessa poco fa dal ruolo di mio capo di gabinetto». Sono le 15.10 quando l’assessore Mattia Gottardi entra in una buvette del Consiglio provinciale ancora vuota. Sul divanetto giallo di fronte al balcone del bar è seduto il presidente della Lega Alessandro Savoi. Dal suo smartphone rimbalzano, alte, le note di quella canzoncina ispirata al “Ragazzo della via Gluck”, ma con riferimenti al nazismo, che è costata il posto a Poletti: «Abbassa il volume, dai Alessandro. Lei non lavora più con noi» rivela Gottardi, mostrando in volto la tensione.

Svastica e video

In un crescendo di foto, quella della svastica tatuata sulla caviglia, citazioni assortite raccolte da “Osservatorio contro i fascismi”, il video che ieri mostrava Poletti in pullman cantare tra un gruppetto di amici è stato la classica goccia: «C’era un ragazzo della Wehrmacht si divertiva a giocare con me, qual era il gioco non te lo dico, ogni mattina spariva un amico, là dove c’era il Belgio ora c’è il Terzo Reich» è il ritornello della canzone che ognuno può giudicare.

Lei, Marika Poletti, affida ai social una lunga riflessione. Sulla sua pagina la frase guida, va detto, è “ Il buonsenso è la più dirompente rivoluzione in questo mondo in autodistruzione”.

Accuse di horror vacui

L’esponente della Civica adombra un disegno politico contro di lei: «Lo fate perché non avete altro a cui appigliarvi, perché il vostro disegno politico è più vuoto delle piazze che sempre meno siete in grado di convocare». Se la prende con i giornalisti « Perché l'horror vacui politico vive in simbiosi con il giornalismo che è solo miseria» e palesa scenari poco tranquillizzanti: «E quando qualcuno finisce al pronto soccorso siete tutti responsabili in solido. Lo so perché a differenza dei politici di maniera, quelli con il bell'abito delle feste e la spilletta identificativa dei "buoni", per la loro "bontà" le mani addosso le ho già avute. Sono già stata picchiata. Insultata. Oltraggiata. Ho fatto la vittima? Mai» osserva Poletti.

Imbarazzi in maggioranza

Nessuno è tanto ingenuo da voler negare che contro la ormai ex capo di gabinetto dell’asessore Gottardi siano stati messi in circolo con cadenza studiata, nell’arco di cinque giorni, documenti e video realizzati nell’arco di dieci anni. Tutto materiale mai ripudiato, evidentemente, e su cui sino a ieri pomeriggio la maggioranza provinciale aveva abbozzato. Ma la situazione è precipitata ad ora di pranzo quando il video con la via Gluck rivisitata in chiave nazi è arrivato sul telefonino a Gottardi.

Il pranzo col governatore

«Eravamo ospiti dei vigili del fuoco. E accanto a me sedeva il governatore Fugatti. Lo abbiamo aperto assieme. Cosa mi ha detto dopo averlo visto? Nulla, non serviva, non c’era niente da aggiungere. Guardate io ho preso Marika a lavorare nel mio gabinetto perché è brava. E anche la storia della runa, sì voi dite svastica, va inquadrata nella storia di una famiglia, i Poletti, che è fatta di collezionisti. Di oggetti, di simboli. Ma quella canzone, no non è difendibile. Non lavora più con noi».













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