La novità

Un gelato per i più poveri

Dopo il caffè e il pane, arriva anche il cono sospeso



TRENTO. Dopo lo sbarco in Trentino del caffè e del pane sospeso, usanze tipiche della Campania, arriva anche il gelato sospeso. Un'iniziativa che ha lo scopo di strappare un sorriso ai bambini più poveri, ma non solo a loro, anche agli anziani o a chi non può permettersi un sano e buon cono in gelateria. L'associazione «Salvamamme» aveva lanciato già in agosto una campagna «fai da te» dal nome «Ice Cream Month» attraverso la quale nelle gelaterie aderenti si poteva lasciare pagato a un bambino un gelato, ispirandosi alla tradizione napoletana del caffè sospeso. Ha aderito, tra gli altri, anche dalla gelateria Apuleio in Lung'Adige Marco Apuleio che terminato agosto ha deciso di adottare questa campagna per tutto l'anno proseguendo quindi nella sensibilizzazione delle persone nel lasciar pagato un gelato per un bambino. La gelateria ha una nuova gestione e sono stati proprio Nicola e Erika, due giovani poco più che ventenni a decidere di proseguire con «Ice Cream Month».

«E' una campagna che noi abbiamo scoperto da internet - spiega Nicola - e subito ci ha colpito ed abbiamo deciso di aderire con convinzione. Alla fine di agosto, quando la campagna terminava, abbiamo poi scelto di proseguire perché abbiamo visto diverse persone interessate e abbiamo riscontrato molti pareri positivi. E' un modo anche per offrire un servizio ulteriore a chi viene a trovarci e soprattutto consente alle persone di far felice con poco qualcun altro». Pur essendo la stagione estiva sul finire, la gelateria Apuleio manterrà al suo interno lo spazio per i gelati artigianali.

Il sistema è molto semplice. Quando qualcuno compra un gelato, può lasciarne uno, o più di uno, dipende dalla generosità, «in sospeso» per la prima famiglia in difficoltà economica che potrà quindi richiedere se c'è un gelato, appunto, sospeso. Un piacere, ormai non solo estivo, che non tutti i bambini possono permettersi ed è per questo che è nata questa iniziativa a favore dei meno fortunati. La campagna, lanciata a livello nazionale, ha riscosso un particolare successo e a chi ha messo in dubbio se la famiglia richiedente è davvero bisognosa oppure no, a rispondere è stata la stessa presidente nazionale di «Salvamamme», Grazia Passeri: «La verità è che non lo sappiamo. Speriamo bene - ha affermato - la fiducia negli altri deve rinascere e da qualche parte si deve ripartire. Facciamolo con un gelato».













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