Un’ambulanza per i malati di Sla: «Così potremo uscire di casa»

Importante novità per l'Azienda sanitaria e per i 38 malati di Sla trentini: un mezzo adattato al trasporto di pazienti con le loro carrozzine speciali


di Daniele Peretti


TRENTO. Per i 38 malati di Sla trentini si apre un nuovo orizzonte. Quello di una ambulanza (la terza in Italia) adattata al trasporto di pazienti con le loro carrozzine speciali e apparecchiature elettromedicali.

L'ambulanza è dotata di una pedana idraulica in grado di sollevare qualsiasi modello di carrozzina. Al momento verrà utilizzata per motivi sanitari, ma è concreta l'ipotesi di un utilizzo per così dire sociale, per permettere la partecipazione dei malati, ad esempio, alle feste famigliari. Ma Mario Bonomi, l'uomo che ha fatto conoscere la Sla all'allora assessore alla sanità Ugo Rossi ha tracciato un drammatico quadro della malattia, con ammirevole serenità: «Con un'ambulanza normale, molti ammalati non possono uscire di casa, altri lo fanno con difficoltà. Io stesso per andare a fare una visita a Milano, mi sono dovuto fermare in almeno due ospedali per completare il viaggio. Ringraziamo la Provincia per questo allestimento, ma chiediamo con forza che tutti i contributi sanitari previsti, vengano erogati al momento della diagnosi e non quando il soggetto perde la propria autonomia: trattandosi di una malattia progressiva inarrestabile, il destino è certo».

Al momento sono 33 gli ammalati assistiti a domicilio e 5 ospiti delle Rsa, ai quali va un contributo di 10mila euro quale rimborso spese sanitarie e 4mila per il rimborso di fisioterapia; mentre ai pazienti ricoverati, la Rsa è gratuita. «La fisioterapia è fondamentale per preservare i muscoli sani dice Carlo, un altro ammalato di Sla, per questo è importante poterla iniziare a fare all'apparizione della malattia. Ma anche in questo caso è un costo che rimane a carico della famiglia, perché la malattia non è ancora arrivata nella fase degenerativa totale».

La nuova ambulanza non sarà ad uso esclusivo dei malati di Sla, ma potrà essere utilizzata anche per le normali operazioni di soccorso, ma con una particolarità. Così attrezzata, potrà trasportare pazienti fino a trecento chilogrammi di peso.

Un'ultima richiesta di Bonomi, quella di avere camere singole: «Adesso ci mettono insieme a tutti gli ammalati con varie forme di demenza, è una convivenza impossibile».

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