Un altro morto nei laghi trentini 

Tragedia a Roncone. A perdere la vita Luigi Valler, 78 anni, di Povo, ex tecnico della Telecom in pensione. È finito in acqua dopo che la sua imbarcazione si è capovolta. Inutili i tentativi di soccorso di due operai: «La profondità è bassa ma si rischia di venire risucchiati dalla melma»


Aldo Pasquazzo


Sella giudicarie. Quarta tragedia nel giro di pochi giorni nei laghi trentini. Questa volta la vittima è un pensionato, Luigi Valler, 78 anni domiciliato a Povo, residente a Rovereto. La sua morte arriva dopo quella di Fernando Reato, annegato martedì sul lago di Levico e di due giovani marocchini che si sono inabissati nelle acque del lago di Caldonazzo venti giorni fa e domenica scorsa. L'imbarcazione in plastica e resina su cui si trovava Valler si è capovolta in acqua e l'anziano che si trovava al timone è stato catapultato in acqua finendo ad una profondità di tre metri morendo poco dopo. Lo hanno estratto a fatica i sommozzatori del corpo permanente di Trento, calati via elicottero con il verricello, aiutati dai colleghi di Roncone e Bondone, quest'ultimi dotati di canotto. Anche questa volta, però, la squadra sommozzatori non è arrivata tempestivamente sul luogo della tragedia. Infatti si trovava a Dro, nella zona di Gaggiolo per un’esercitazione e l’elicottero è dovuto andare a prenderla prima di dirigersi verso Roncone. Gli anni scorsi la squadra si trovava di stanza alla base del nucleo elicotteri per un intervento tempestivo. Da quest’anno la squadra non è stata ancora trasferita a Mattarello.

La disgrazia è avvenuta alle 13,50 di ieri sul lago di Roncone. Gli unici testimoni sono Ezio Valenti e Massimo Bonazza dipendenti del Comune e che stavano eseguendo lavori sul lago. Sono loro a raccontare quello che è accaduto: «Noi a dire il vero già l'avevamo visto verso le 13,15 quando stava per immettersi in acqua e solo poco dopo abbiamo sentito le invocazioni di aiuto dell'uomo. Da subito abbiamo tentato un primo soccorso avendo nel contempo allertato il 112 che in una manciata di minuti aveva dirottato sul posto più squadre di vigili del fuoco, ambulanze, elicottero e sommozzatori ».

Valenti, che dei pompieri di Bondo è il comandante, in circostanze come queste ci sa fare: «E' stato fatto l'impossibile ma la situazione non consentiva altre soluzioni. Le difficoltà costituite dal fondo melmoso del lago sono proibitive. Una volta dentro il rischio di essere risucchiato dalla melma è quasi scontato» .

A coordinare le operazioni di recupero Nicola Marzadri che dei vigili del fuoco di Roncone è il comandante: «Si è tentato di tutto, ma a nulla sono valsi i tentativi di salvarlo. L'acqua in quel punto ha un'altezza di circa tre metri ma il problema è il sottofondo dove prevale molta melma . Una volta nel fondale il corpo viene sommerso dal fango quasi all'istante il che complica notevolmente la situazione. Guarda caso l'operazione di recupero ha comportato tempo e difficoltà anche agli stessi sommozzatori a cui hanno dato un buon supporto i colleghi di Baitoni e Bondone».

Ad affiancare l'azione di quest'ultimi il medico rianimatore, i carabinieri di Tione, il corpo di polizia locale e le ambulanze del 118: «Una volta pervenuta la selettiva – dice il vice comandante di Bondone Manuel Carè - ci siamo, con altri colleghi, diretti a Roncone dove seguendo le indicazioni che ci venivano fornite da colleghi e forze dell'ordine abbiamo tentano di salvare l'uomo che però era oramai inabissato».

L'anziano aveva l’abitudine di frequentare le acque del lago avendo da queste parti non solo l'imbarcazione ma pure una figlia con famiglia che abita dalle parti di Saone. Quest'ultima, Federica Valler, mamma di due figli, è la moglie di Antonio Beccari noto imprenditore del settore dei trasporti con un’azienda con sede proprio a Saone, ex calciatore di ottimo livello nelle file del Comano e maestro di sci.Valler era molto conosciuto in tutta la regione. Era perito elettrotecnico e aveva lavorato per la Sip e poi per la Telecom dal 1964 al 1995. Era un grande appassionato di sport, tanto da praticare lo sci a livello agonistico ancora adesso. Aveva vissuto a lungo a Rovereto, dove è ancora residente, e aveva gareggiato con lo sci club della città della Quercia e con uno sci club di Verona, ma praticava anche arti marziali, aveva una grande passione per le moto e sulla sua pagina Facebook si trovano grandi dichiarazioni di amore e amicizia per l’orso oltre a sue foto sugli sci, ma anche con il kimono dello Jujitsu o in sella alla sua Ducati fiammante, oltre a un moto che strugge: «La vita è bella». La salma è stata traslata all’ospedale di Tione dall’agenzia funeraria Ciro Compostella. I funerali si dovrebbero tenere a Povo venerdì.















Scuola & Ricerca

In primo piano