Trento: venditore perde il lavoro, azienda condannata per mobbing

Protagonista Giuseppe Caldini, 52 anni, di Trento, per il quale il Tribunale ha stabilito un risarcimento di 70.000 euro da parte della Edilmarket Tramontin



TRENTO. Ha perso il lavoro e ha dovuto cambiare mestiere, dopo avere subito un episodio di mobbing, per il quale pero' ora ha vinto la causa.

In Trentino si tratta della prima sentenza di condanna per questo reato nel settore privato, nello specifico nel commercio. Riguarda infatti un venditore che ora fa il portinaio, Giuseppe Caldini, 52 anni, di Trento, per il quale il Tribunale ha stabilito un risarcimento di 70.000 euro da parte della Edilmarket Tramontin, azienda d'arredamento.

Lo hanno reso noto Ezio Casagranda, della Filcams Cgil, e l'avvocato che ha seguito il procedimento, Sonia Guglielminetti. ''I fatti - ha spiegato il legale - risalgono al 2005, e il giudice gli ha riconosciuto vessazioni patite per sette mesi, fino a spingerlo alle dimissioni.

Erano provvedimenti disciplinari e contestazioni pretestuosi, per indurlo ad andarsene, nonostante fosse stato un venditore modello per undici anni, con provvigioni sempre alte proprio per la bravura.

Gli attribuivano errori inesistenti, l'avevano spostato dalla vendita delle cucine a quella dei mobili da giardino, in inverno, intendendo cosi' dimostrargli la sua incapacità''. Le conseguenze, a quanto riferisce l'avvocato, ''sono state anche sulla salute, anche se il giudice non gli ha riconosciuto la vera e propria perdita di capacità di lavoro, ma solo un aumento del danno. Resta il fatto - ha proseguito - che il mio cliente aveva poi ritrovato un lavoro simile, ma non riusciva più a farlo, carico d'insicurezza, e fa il portinaio''.

''E' un grande risultato la condanna - ha commentato il sindacalista - perché siamo convinti che ci siano altri casi simili e che il peggioramento delle condizioni di lavoro non lasci immune il Trentino''.













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