Trento: scialpinista muore a 25 anni per un malore durante un'escursione

Stefano Bonenti si è accasciato al suolo davanti al fratello e agli amici



TRENTO. Un'escursione con gli sci si è trasformata in tragedia sui monti sopra la val di Breguzzo. Durante la salita Stefano Bonenti, di soli 25 anni, si è accasciato improvvisamente al suolo ed è morto sul colpo. Inutili i soccorsi prestati immediatamente dagli amici che erano con lui e dopo pochi minuti dal medico rianimatore portato in quota dall'elisoccorso. Per il ragazzo non c'era nulla da fare ed è stato così portato alla camera mortuaria di Tione. Una tragedia che appare inspiegabile, probabilmente è stato un infarto a stroncare la vita del giovane durante una gita che riuniva gran parte dei ragazzi di Bondo. Ed era di Bondo anche Stefano. Figlio di Pietro e Beniamina Bonenti, era contitolare della ditta Sogap assieme al fratello Davide. C'è poi la sorella Valeria a completare il ritratto di una famiglia felice e molto conosciuta nelle Giudicarie. Una famiglia che ieri pomeriggio è stata colpita nel profondo da un lutto inimmaginabile. Ad assistere alla tragedia, oltre agli amici di Stefano c'era anche il fratello. Erano partiti la mattina in un nutrito gruppo. La meta, da raggiungere con sci «armati» di pelli di foca era la sommità del Campantich. Gita tradizionale per la zona sia in estate che in inverno. La comitiva allegra ed unita stava salendo quando, poco prima delle 13, all'improvviso, senza che ci fossero stati dei segnali, Stefano Bonenti si è accasciato al suolo, incosciente. I primi a cercare di aiutare il ventenne sono stati gli stessi suoi amici mentre un altro ha dato l'allarme a Trentino Emergenza. Nel giro di pochi minuti in quota è così arrivato il rianimatore, ma i tentativi di rianimazione sono stati inutili: il cuore di Stefano si era fermato. Il corpo è stato così recuperato e portato alla camera mortuaria di Tione. Ed è qui che ieri pomeriggio in tanti, dai famigliari agli amici, si sono ritrovati per salutarlo. «Ci potevo essere anch'io con Stefano - racconta il vicesindaco di Bondo Massimo Valenti - era una gita organizzata in paese, una cosa tranquilla. È una tragedia enorme. Stefano era il classico bravo ragazzo. Lavorava tutto il giorno con la ditta di famiglia e poi si dava da fare per il paese». Il ragazzo, infatti era anche fra gli organizzatori della «9 ore di Bondo» una gara per mountain che ormai è diventata un appuntamento tradizionale in zona e non solo. «Ieri in montagna - racconta ancora Valenti - c'erano praticamente tutti i ragazzi di Bondo e anche Davide, il fratello di Stefano. Sono un gruppo molto unito. Per loro, ma anche per tutta la nostra comunità, la morte di Stefano è stata e sarà un colpo durissimo». Stefano Bonenti era molto conosciuto anche per il suo lavoro: con la Sogap si occupava, infatti, della raccolta rifiuti nelle Giudicarie, nel basso Sarca e il val di Non.

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