Trasporti, ha scioperato il 90%  

La mobilitazione per il contratto. La protesta ieri sotto la Provincia. L’azienda mette sul piatto 2,4 milioni m chiede di aumentare  la produttività, ovvero più tempo alla guida. I sindacati: «I lavoratori hanno già dato. Ora servono interventi sulla viabilità cittadina»



Trento. Autobus e treni locali fermi per 24 ore, escluse le fasce di salvaguardia, e lavoratori in piazza, per la terza volta in pochi mesi. I sindacati avevano bollato come provocatoria la proposta della giunta provinciale e di Trentino Trasporti alla vigilia dello sciopero di 24 ore. Ieri è arrivata la risposta dei lavoratori: il 90 per cento del personale viaggiante ha aderito alla protesta indetta da Filt Cgil Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal per il rinnovo del contratto aziendale.

Numeri che indicano una mobilitazione del personale dei trasporti pubblici fortemente sentita: sulla Ferrovia della Valsugana Trento-Bassano l’adesione ha raggiunto il 96%, di fatto tutti hanno incrociato le braccia per chiedere un contratto che attende di essere rinnovato da 13 anni.

Sul piatto ci sono 2,4 milioni di euro, «ma solo se si chiude entro febbraio», ha fatto sapere Trentino Trasporti. I sindacati non ci stanno. «Per noi le richieste di Provincia e Trentino Trasporti restano irricevibili – dicono i segretari della quattro sigle sindacali, Stefano Montani (Filt Cgil), Massimo Mazzurana (Fit Cisl), Nicola Petrolli (Uiltrasporti) e Michele Givoli (Faisa) - I lavoratori hanno già contribuito in modo importante al recupero della produttività. E' ora che si investa sui lavoratori e sul miglioramento della viabilità sia urbana che extraurbana. Dunque si stanzino prima risorse sufficienti a garantire un rinnovo dignitoso per il personale e dopo si apra un confronto serio e leale sulla produttività. Noi abbiamo dato più volte la nostra disponibilità. Constatiamo, però, un atteggiamento di totale chiusura nelle giunta provinciale: è inconcepibile che nonostante le nostre richieste scritte di incontro e dopo tre scioperi non si rendano disponibili ad incontrarci per trovare una mediazione nell’interesse dei lavoratori e delle lavoratrici. Noi andiamo avanti”.

A spiegare cosa intende l’azienda per “produttività” è Stefano Montani (Filt): «Alla fine significa aumentare il tempo guida all’interno delle 7 ore di lavoro, ma questo andrebbe anche a ricadere sulla sicurezza dei passeggeri. Quello che chiediamo è che si intervenga sulla viabilità: corsie preferenziali per gli autobus e semafori intermittenti, in modo da velocizzare i tempi di percorrenza, il che andrebbe a tutto vantaggio degli utenti del trasporto pubblico».

Il sindacalista spiega anche un’altra contraddizione: «Esiste un “premio presenza” collettivo che comprende ferie e congedi di paternità che verrebbero scalati dalla presenza. Una contraddizione evidente proprio mentre il governo annuncia un piano per potenziare la paternità». La battaglia è in corso: il terzo sciopero è stato un successo e i lavoratori sono già pronti a replicare.













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