TRAGEDIA DI NATALE IN TRENTINOIn sei sull'Audi del papà: Michele non c'è più, Stefano è in coma

E' finita in dramma la giornata di festa per un gruppo di giovanissimi di Lavis: Michele Mosca è morto alla vigilia del suo 18° compleanno, Stefano Rizzoli che guidava la macchina è in coma. Altri sei feriti nel frontale


Paolo Tagliente


TRENTO. Sulla macchina erano saliti in sei. Uno s’era addirittura infilato nel bagagliaio. Sei amici, sei giovanissimi che dopo aver passato il Natale con i famigliari s’erano trovati per una serata in allegria. La tragedia sulla via del ritorno: la loro auto s’è scontrata con un’altra. Uno è morto sul colpo, un altro è in fin di vita.

A perdere la vita Michele Mosca, che abitava con la famiglia a Lavis e che proprio oggi avrebbe compiuto 18 anni. Michele sedeva al fianco di Stefano Rizzoli, neopatentato, anch’egli di Lavis, che era alla guida della vettura e che ora sta lottando con la morte nel reparto di rianimazione del Santa Chiara.

Feriti, ma per fortuna in modo meno grave, anche gli altri quattro passeggeri dell’auto: due sedicenni, uno di Mezzocorona e uno di San Michele, un diciassettenne e un quindicenne entrambi di San Michele. L’incidente è avvenuto nella tarda serata di sabato, attorno alle 22.50, sulla statale che collega Mezzolombardo a San Michele all’Adige. Il gruppo di amici era stato alla pizzeria «Il Muretto», poi era salito sulla potente Audi A6 2.5 del padre di Stefano.

La voglia di scherzare era grande tanto che uno dei passeggeri più giovani aveva accettato di sistemarsi nel bagagliaio prima che la berlina tedesca iniziasse il suo viaggio verso Mezzocorona.

Il fondo stradale era in buone condizioni e, secondo i rilievi compiuti dai carabinieri della stazione di San Michele, le cause dello schianto andrebbero cercate nell’alta velocità dell’Audi. Solo così si spiegherebbe come mai, giunta sul ponte che passa sopra la ferrovia, a pochi metri dalla sede delle «Cantine Mezzacorona», nell’affrontare una curva a destra, ha invaso la corsia opposta, centrando frontalmente un’altra Audi A6, a bordo della quale c’era una coppia di turisti tedeschi quarantenni.

Lo schianto è stato devastante e la peggio è toccata ai ragazzi: l’Audi s’è capottata, imprigionando tra le lamiere i due occupanti dei posti anteriori. Una morsa mortale contro cui hanno lavorato a lungo le pinze idrauliche dei vigili del fuoco di Trento, nel tentativo di salvare Mosca e Rizzoli.

Per il primo, purtroppo, ogni sforzo compiuto dai sanitari del 118 per strapparlo alla morte è stato inutile: troppo gravi le ferite riportate nell’impatto. Il guidatore, invece, è stato estratto vivo e subito trasferito al Santa Chiara, dov’è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico al capo. Anch’egli ha riportato una serie infinita di terribili traumi e fratture: le sue condizioni sono considerate gravissime, ma famigliari e amici, che per tutta la giornata si sono recati in ospedale, sperano in un miracolo.

Dopo il ricovero, come da prassi in casi simili, Stefano è stato anche sottoposto ai controlli per verificare la presenza nel suo sangue di alcol oltre la soglia consentita dalla legge e di sostanze stupefacenti.

In entrambe i casi il risultato è stato negativo. Sono in miglioramento, invece, le condizioni del più grave dei quattro giovanissimi passeggeri. Anche lui, che ha riportato anche un forte trauma toracico, è entrato in sala operatoria e i chirurghi gli hanno ridotto l’ematoma che aveva riportato al capo.

All’ospedale è stata trasferita anche la coppia germanica con ferite giudicate guaribili in 20 giorni per l’uomo e 40 per la donna. Dopo la firma del nulla osta alla rimozione del cadavere da parte del pm di turno, il corpo di Michele è stato ricomposto nella camera mortuaria del cimitero di Trento dove i genitori hanno assolto allo straziante compito del riconoscimento ufficiale della salma.

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