«Traffico, in val di Fassa si rasenta la follia»

Trento. «Rabbia, rassegnazione, la speranza di arrivare a destinazione. Una giornata di normale follia sulle strade della valle di Fassa e comunque nelle Dolomiti». Massimo Girardi, presidente di...



Trento. «Rabbia, rassegnazione, la speranza di arrivare a destinazione. Una giornata di normale follia sulle strade della valle di Fassa e comunque nelle Dolomiti». Massimo Girardi, presidente di Transdolomites, torna all’attacco sul tema traffico lungo le Dolomiti, e in particolare in val di Fiemme e Fassa. Lo fa riportando le criticità registrate in questi giorni nelle zone “calde” del turismo, con code e disagi alla viabilità come ogni agosto che si rispetti.

«Rispetto al passato la situazione va sempre peggio, perché i giorni di permanenza in una stessa località si sono di molto ridotti. Ci si ferma di meno e ci si sposta molto di più. Se si va fuori regione, in queste settimane di esodi e controesodi c'è chi ha stimato in una sola direzione di marcia anche 40 km di coda.

Eppure in politica per farsi notare si continua in politica si continua a parlare di trasporto merci dimenticando che la vera emergenza anche in A 22 è rappresentata dalle autovetture private», riflette ancora Girardi.

Ed ecco una “carrellata” di luoghi in cui, dice Girardi, la situazione rischia di diventare esplosiva: «In valle di Fassa dove da giorni si snoda un continuo serpente di auto intravallivo ed extravallivo pare tutto si svolga quasi nella patologica abitudine al fatto che così è e a ciò ci si adatta. Sui social, però, emerge la rabbia, la rassegnazione di chi per tempo libero o per lavoro si trova forzatamente prigioniero di questo serpente di auto assieme ai tanti che riempiono i pullman di linea. Quest'ultimi dovrebbero essere premiati per il forte senso di responsabilità ed invece sono anche gabbati perché nella speranza o convinzione di arrivare a destinazione puntuali ci arrivano invece con 30 minuti di ritardo e più». E ancora: «Ad esempio, due giorni fa nella prima mattinata per percorrere il tratto tra Soraga e Pozza ci volevano 35 minuti, lo stesso tempo che nella normalità ci metti da Pozza per arrivare Falcade. Ed a rimetterci di più sono proprio i residenti, prigionieri in casa propria. Ma tutto ciò - aggiunge Girardi - ha un costo negativo anche sull'immagine turistica della valle e delle Dolomiti. Il modo peggiore per vendere momenti che dovrebbero essere di netto distacco dalle realtà cittadine e che invece si dimostrano ben peggiori, e pure a pagamento».

Girardi rilancia, riportandosi immancabilmente alla richiesta di una linea ferroviaria che serva le valli: « Il futuro non dipende da nuove strade ma dalla realizzazione di infrastrutture per la mobilità pubblica, servizi. Alla fine a cosa serve sapere se tra un anno o l'altro è transitata qualche auto in più o in meno? Da tempo immemore i cittadini aspettano di conoscere un progetto per la ferrovia delle Valli dell'Avisio. Sommato a Valsugana e altopiano di Lavarone, parliamo di circa 170.000 trentini, il Trentino Orientale, che chiede di essere ascoltato e che chiede soluzioni che nulla hanno a che fare con strade ma al contrario servizi e infrastrutture su ferro e fune».













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