Legge di stabilità

Tonini, sì al contante a 3 mila euro

Il presidente della commissione bilancio del Pd: "Io eletto in Trentino, ho ascoltato i problemi dei nostri operatori turistici"



TRENTO. «Sono favorevole alla norma del governo, è necessario dare un margine di flessibilità ad alcuni settori economici, in particolare il turismo, che in questi anni di crisi hanno molto sofferto». Lo dice al Corriere della Sera il senatore Giorgio Tonini (Pd), presidente della commissione Bilancio del Senato, in merito al disegno di legge di stabilità e al tetto sul contante che il governo vuole portare da 1000 a 3 mila euro. Una posizione che aveva già espresso un altro senatore trentino, Franco Panizza (Patt).

«Io sto a quello che ci ha detto in audizione la Banca d'Italia», sottolinea Tonini: «In linea di principio è meglio avere un tetto, e anche un tetto basso. Ma c'è anche una questione di limiti pratici da considerare». Con 3 mila euro «rimarremmo comunque tra i Paesi con una soglia bassa. Oggi ci sono la Francia e il Portogallo a mille euro. Poi ci sono la Spagna a 2.500, il Belgio a 3 mila, l'Austria a 12.500 euro. E tanti Stati dell'Europa dell'Est che un tetto al contante non ce l'hanno proprio». Tonini è contrario agli emendamenti - presentati da M5S, Sel e minoranza Pd - che chiedono di lasciare il tetto a mille euro: «Io sono stato eletto in Trentino, in questi mesi ho ascoltato le difficoltà dei nostri operatori turistici, con l'Austria lì vicino a 12.500 euro. Sono però favorevole ad alcuni correttivi». Il primo, spiega, «è sui money transfer. La maggior parte dei gruppi è d'accordo nel lasciare il limite a mille euro. Credo si farà». E poi «bisogna incentivare l'uso della moneta elettronica: carte di credito e bancomat hanno un costo di esercizio troppo alto. È questo l'elemento che ne scoraggia l'uso».













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