Terme, cresce la domanda di benessere

Donatella Bommassar (Levico Fin): «Calate le presenze del 3%, ma l’utile è aumentato grazie ai servizi a pagamento»


di Paolo Silvestri


LEVICO TERME. Non si è candidata alle prossime elezioni comunali del 4 maggio, ma di certo è una delle persone che contano in città. Lei è Donatella Bommassar, nota albergatrice, ma soprattutto presidente di Levico Terme spa, società proprietaria di Levico Fin, gestore di Terme e Hotel Imperial, nonché presidente (e ci tiene a ricordarlo) del Golf Levico. Con Donatella Bommassar è dunque impossibile non parlare in modo trasversale di quel che è e quel che vorrebbe diventasse una città che ha sempre vissuto molto intensamente.

Il discorso chiaramente parte dalle Terme, «per le quali stiamo preparando il bilancio, ma posso già anticipare che se da un lato c’è da registrare un calo del 3% della clientela, dall’altro va registrato un utile concretamente superiore a quello registrato nel 2012. Questo - spiega Bommassar - per l’aumento dell’utilizzo dei servizi a pagamento. Un segnale molto importante per una struttura a carattere sanitario». Ed in questo senso è quindi arrivata la conferma che il progetto di “medical spa” per le Terme non è campato in aria. «Evidentemente accanto alle prestazioni sanitarie di prevenzione classiche - spiega Bommassar - c’è una domanda reale di servizi diversi. E c’è la possibilità, concretizzando il progetto di “medical spa”, di portare a Levico un clientela diversa, più giovane, con formazione culturale diversa che può dare al turismo un respiro annuale. Chiaro che poi ci sia necessità di servizi esterni adeguati. Compreso un Grand Hotel Imperial che ha bisogno di un progetto che lo faccia diventare un autentico 5 stelle».

E da qui Bommassar lancia una serie di messaggi forti e chiari ai cinque candidati. «Serve una visione complessiva e programma di quale Levico si vuole - sottolinea -. Nei vari programmi mi pare si giochi al ribasso, ma a Levico va evitato quello che è successo nelle ultime quattro consigliature dove s’è operato a spot sulle necessità del momento, ma mai a lunga scadenza. Siamo in tempo per recuperare, ma Levico dovrà saper mettersi assieme per discutere e programmare. Taluni interventi, penso a ex Masera e ex Cinema, vanno fatti ma con un respiro ampio che consideri la città che diventeremo». E nella città che Bommassar vorrebbe vivere c’è un campo da golf («Un progetto che non abbandoniamo, può portare una clientela nuova in città», dice) e una funivia nel cassetto. «Sono sempre stata favorevole - spiega - ma al momento il progetto è sospeso. I finanziamenti della Provincia dovranno però rimanere a Levico per progetti di mobilità condivisi. Levico centro ha bisogno di essere collegato con la stazione dei treni per incentivare un turismo senza auto, e con il lago, spesso vissuto dai turisti come un qualcosa di lontano anche per colpa di un centro città che non ha nemmeno una terrazza dalla quale vedere il lago».













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