«Tagliare gli alberi? Un danno per tutti, affidatevi ai tecnici» 

La psicosi Vaia. La dirigente dell’Ufficio parchi del Comune:  «Una buona manutenzione può evitare scelte definitive»


Daniele Peretti


trento. Il verde privato ha la stessa importanza di quello pubblico, per questo se la psicosi da Vaia” ha portato a un aumento del 30% della richiesta di abbattere piante (Trentino di ieri, ndr), il dato +è molto preoccupante. Oltretutto perché l’amministrazione comunale non può intervenire in nessun modo sulle decisioni prese da un privato. La speranza è che quella percentuale di aumento vada ad incidere su un dato acquisito minimo e quindi in realtà non corrisponda ad un incremento dai numeri preoccupanti. Spiega Giovanna Ulrici, dirigente dell’Ufficio Parchi e Giardini del Comune di Trento: «Comprendo la preoccupazione di molti cittadini specialmente dopo i recenti eventi atmosferici che hanno colpito il Trentino. Però l’abbattimento degli alberi non è assolutamente la soluzione. Consideriamo che così facendo si eliminano i benefici diretti alla propria abitazione, ma si danneggia anche la comunità». Il problema è che comunque l’abbattimento contribuisce alla creazione delle isole di calore, le cui conseguenze le stiamo avvertendo in questi giorni. Eliminare un albero risolve (forse) un problema, ma ne crea altri: «Al limite risolve il problema personale, ma solo quando la pianta non ci sarà più si potrà capire se la scelta è stata indovinata o meno, ma ne crea alla comunità», continua Ulrici. «Prima della scelta radicale dell’abbattimento ci possono essere delle fasi intermedie come affidarsi a dei tecnici specializzati per avere una perizia sullo stato di salute della pianta». Un altro aspetto è quello economico: costa decisamente meno abbattere un albero, piuttosto che curarne la manutenzione. Molto spesso è questa la valutazione che viene fatta per gli spazi verdi condominiali, per i quali l’assemblea vota la soluzione più economica che spesso è anche la più impattante. «Va detto che un privato sul proprio terreno fa quello che vuole. Però una periodica potatura e comunque prendersene cura sarebbe un obbligo morale di ogni proprietario», dice la dirigente. Anche in questo caso l’amministrazione comunale non può fare nulla se non un intervento in caso di pericolo per la pubblica sicurezza. Ma a quel punto non c’è più spazio per soluzioni intermedie e quasi sempre l’abbattimento è l’unica possibilità. Ovviamente se la piante vengono tenute bene - ma attenzione che anche la potatura dev’essere fatta secondo regole precise che solo i professionisti possono garantire - i rischi si riducono notevolmente.

Certo ci sono poi gli eventi eccezionali non prevedibili. Per quelli è più che altro fortuna, ma conta anche molto se la vegetazione è naturale o è stata piantata in un secondo tempo: fattori che cambiano sostanzialmente il destino delle piante.













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