Tacopina, vice della Roma difenderà Chico Forti

L’avvocato italo-americano è nel cda della squadra della capitale e fra poco volerà a Miami per occuparsi del caso del trentino: «Contro di lui nessuna prova»



TRENTO. In Italia è conosciuto perché è il vice presidente della Roma, ma a New York è uno degli avvocati più noti e temuti. E con onorari decisamente importanti. Notizie raccolte su internet dicono che costi qualcosa come 750 dollari l’ora. Americano di origine italiane, lui è Joe Tacopina e nei prossimi giorni volerà a Miami per assumere la difesa di Chico Forti. Una notizia bomba per il trentino che il 15 giugno del 2000 è stato dichiarato colpevole: per il giudice è lui il mandate dell’omicidio di Dale Pike. Ed è stato condannato al carcere a vita. C’è un nutrito gruppo di persone che affianca i parenti di Chico e che sta lottando per arrivare alla revisione del processo. Ha cercato di riportare all’attenzione - anche internazionale - la storia di Chico e qualche risultato sta arrivando. L’ultimo riguarda proprio Joe Tacopina che è stato raggiunto nel suo ufficio di Manhattan da Manuela Moreno, giornalista del Tg2 che da tempo si sta occupando del caso del trentino. E nell’intervista andata in onda sabato sera, Tacopina ha confermato il suo impegno al fianco di Forti. «Sono in partenza per Miami - ha spiegato l’avvocato nell’intervista - dove costruirò un gruppo di avvocati e di investigatori per riuscire a trovare anche dopo tanto tempo quella prova che sono convinto che ci sia». È stata la storia processuale di Chico ad interessare il legale. «È il mio lavoro e quando si tratta di difendere un innocente diventa una passione. Ho letto i documenti, non ci sono prove che Chico Forti sia l’esecutore, il mandante o un complice di questo delitto. L’unica sua colpa è di aver detto una bugia alla polizia mentre era sotto stress, ma questo non vuol dire essere colpevole. La cosa assurda è che anche la sua difesa ha fatto degli errori incredibili facendo scadere i termini per il ricorso in appello. Nel caso di Chico Forti qualcosa di storto c’è stato e io voglio scoprirlo e riscattarlo. È orribile che sia ancora in prigione. Il sistema di giustizia americano è generalmente giusto, ma qualche volta sbaglia e in questo caso ha fatto un grosso errore».

Parole importanti per chi segue la storia del trentino ma soprattutto per lui, per Chico che forse ora riesce a vedere, magari in lontananza, un barlume di speranza. La speranza di poter lasciare il carcere di Miami dove ha passato quasi 14 anni della sua vita. Incarcerato per un delitto con il quale - ha sempre sostenuto - non ha mai avuto nulla a che fare.

Il dossier «Chico forti’s case» sulla scrivania di Tacopina è già un buon segno . (m.d.)

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