Studio di fattibilità per la nuova ferrovia tra Rovereto e Riva 

La manovra di Piazza Dante. Via libera della giunta al documento economico che vale 4 miliardi e 398 milioni di euro. Il governatore Fugatti attende le ultime partite  con il governo di Roma ma conferma 200 milioni in più per le infrastrutture. E dialoga con Rfi



Trento. Nella manovra finanziaria della Provincia ci sono le risorse per uno studio di fattibilità del collegamento ferroviario tra Rovereto e Riva. Lo ha rivelato il governatore Maurizio Fugatti nel presentare l’approvazione in giunta del documento che, per il 2020, pesa 4 miliardi e 398 milioni di euro. Dunque di pari passo con l’accelerazione sul by pass e sull’interramento ferroviario del capoluogo, Fugatti riparte da quella idea che aveva anticipato alcune settimane fa su queste colonne. Quella di un collegamento diretto, ferroviario, con il lago di Garda: «Ne abbiamo parlato con le Ferrovie dello Stato ed abbiamo posto il tema di questa tratta. Si sono dette interessate, anche se questo non vuol dire che ci daranno le risorse per farle domattina. L’accordo é questo: la Provincia fa uno studio di sostenibilità economico finanziaria del progetto della Rovereto-Riva per vedere se si può ipotizzare una partnership tra noi e Rfi, cui si potrebbe aggiungere anche qualche investitore privato. Fatto lo studio si valuterà se il progetto è fattibile».

Trasporti e grandi opere: «I 200 milioni in più che abbiamo messo nel capitolo delle Infrastrutture sono reali: abbiamo letto che qualcuno (Ugo Rossi, Patt) dice che sono risorse che già c’erano. C’era infatti un miliardo e 620 milioni di euro, noi ne aggiungiamo subito 180 in più che in itinere, durante la manovra, diventeranno 200 con un emendamento. Sono nuove risorse, sottolineo, non quelle che già c’erano. Non sono pochi. Gli uffici ci dicono che un inserimento di risorse di queste proporzioni non si vedevano da anni. Non lo diciamo noi, lo affermano le carte tecniche».

Dei contenuti generali della manovra, dei sei capitoli, si è parlato diffusamente dopo gli incontri con le categorie prima ed in sindacati poi «Abbiamo trovato un giusto equilibrio sulla partita dell’addizionale Irpef: da mesi e mesi avevano detto che avremmo tagliato l’esenzione ai redditi più bassi. Noi non l’avevamo detto ed infatti non è avvenuto. Siamo tornati a quel limite di 15 mila euro che c’era fino a qualche anno fa e che c’è sempre stato. L’intervento sopra ai 55 mila euro lo abbiamo deciso, come è avvenuto a Bolzano, con uno 0,5 in più: ci pare una scelta equa. Ballano ancora delle risorse, legate al destino del bonus Renzi: se dovesse rimanere come è adesso non ci sarebbero ripercussioni sulla dotazione economica della Provincia, se invece dovesse essere “fiscalizzato” alle casse di Piazza Dante verrebbero a mancare circa 100 milioni di euro. Per le tariffe dei nidi e per il bonus bebè l’affiancamento del Governo ed il risparmio di risorse verrebbe oramai recepito nell’assestamento dell’anno prossimo, non già nella manovra finanziaria imminente» ha detto Fugatti.

Confermata la volontà di trattare con lo Stato, e di farlo in tandem con Bolzano, per verificare tutte le partite aperte, in vista del calo di bilancio 2021/22, sul piano finanziario: «Al ministro per i rapporti con le Regioni Francesco Boccia è stato inviata una lettera per fare il punto sulle competenze trentine e sul loro costo, importante, per poterle esercitare. Roma ci dica come intende muoversi» ha detto il governatore.

La Camera di Commercio fungerà da centro di analisi e di studio al servizio delle imprese e del mondo del lavoro, in grado di produrre linee di indirizzo utili per il sistema.

Verranno messe a punto azioni per il sostegno all’agricoltura e alla zootecnia, anche con riferimento alle emergenze ambientali e fitosanitarie come quelle generate dalla cimice asiatica e da eventi climatici avversi, simili a quello della primavera 2019 che ha colpito gli uliveti del Garda. Previste anche misure di sostegno per l’uso efficiente della risorsa idrica, il supporto all’agricoltura di montagna e alla filiera latteo-casearia, il rinnovo varietale dei frutteti.

Una voce importante riguarda il sostegno alla creazione o al mantenimento di negozi di vicinato nelle zone di montagna, presidi commerciali ma, nelle aree più periferiche e lontane dai maggiori centri urbani, anche sociali, in grado di erogare una molteplicità di servizi e da fungere da elemento di aggregazione della comunità. G.T.













Scuola & Ricerca

In primo piano