l'iniziativa

Staffetta Cremisi per la pace, i bersaglieri fanno tappa a Trento e Rovereto

Omaggio al milite ignoto nel centenario. Cerimonia al Colle di Miravalle e Francesco Moser ultimo staffettista


Claudio Libera


TRENTO. Con una serie di cerimonie, dal Doss Trento a piazza Dante, dal Buonconsiglio a piazza Duomo, a piazzetta della Portèla, si è svolta oggi (19 ottobre) la tappa cittadina della Staffetta Cremisi per la Pace nel Centenario del Milite Ignoto. 

Allo scoccare del mezzogiorno, in piazzetta della Portèla, si è conclusa la tappa del capoluogo per la Staffetta ideata dalla sezione del Trentino Alto Adige dell’Associazione Nazionale Bersaglieri Anb come omaggio alla figura del giovane soldato non identificato che cento anni fa venne traslata dalla Basilica di Aquileia all’Altare della Patria a Roma con un viaggio in treno onorato e salutato da milioni di persone.

La giornata è cominciata alle 9, sul Doss Trento, quando dal neo inaugurato Museo nazionale degli Alpini la riproduzione della Campana dei Caduti è stata consegnata nelle mani dei tre tedofori per essere poi unita simbolicamente con il mausoleo di Cesare Battisti.

Staffetta Cremisi: commozione e partecipazione a Trento

Il Museo degli Alpini con il Mausoleo a Cesare Battisti, la Fossa dei Martiri al Castello del Buonconsiglio, piazza Dante, Piazza Duomo e la Portèla sono stati i luoghi toccati oggi a Trento dalla Staffetta Cremisi per la pace dell’Associazione nazionale dei Bersaglieri, che unirà idealmente tutti i luoghi simbolo del fronte di guerra e in particolare i sacrari Militari e gli Ossari, dai quali esattamente 100 anni fa vennero prelevate le salme degli undici soldati, caduti in battaglia e mai identificati, tra i quali venne scelto il Milite Ignoto oggi tumulato a Roma. C.L.

Da qui si è scesi in piazza Dante, sempre col presidente nazionale Anb generale Ottavio Renzi e il presidente del Comitato organizzatore Livio Guidolin, che hanno trovato ad attenderli la Fanfara dei Bersaglieri di Jesolo. Deposizione di una corona al monumento a Dante, poi trasferimento alla Fossa dei

Martiri al castello del Buonconsiglio, quindi ingresso in città, per arrivare in piazza Duomo dove la fanfara si è esibita in un breve concerto prima del trasferimento in piazza della Portèla.

Qui la cerimonia conclusiva, al monumento dedicato ai Caduti. I saluti sono stati portati dal sindaco Franco Ianeselli, dall’assessore provinciale Mirko Bisesti, dai presidenti Renzi e Guidolin e dall’arcivescovo Lauro Tisi. Dopo l’alzabandiera la deposizione della corona al monumento, quindi il rompete le righe.

Nel pomeriggio la due giorni in Trentino Alto Adige si è chiusa a Rovereto  con la cerimonia sul Colle di Miravalle ha fatto farà sentire eccezionalmente i propri rintocchi con la presenza straordinaria anche della Tromba dell’Armistizio (cimelio storico custodito nel Museo Italiano della Guerra) il cui suono annunciò al quartier generale Italiano l’arrivo della delegazione austriaca in Vallagarina per aprire le trattative del cessate il fuoco che poi portarono qualche giorno dopo a definire i dettagli dell’Armistizio nella Villa Guerrieri Gonzaga a Borghetto di Avio, sempre in Trentino, poi ufficialmente firmato a Villa Giusti a Padova.

La tappa di Rovereto è partita dal Museo della Guerra con passaggi successivi, allietati dalla Fanfara dei Bersaglieri di Jesolo, davanti a palazzo Pretorio e a Castel Dante, fino alla conclusione alla Campana dei Caduti. Primo iscritto è il bersagliere ciclista Francesco Moser che nel suo Museo a Villa

Warth, a nord di Trento, assieme alle biciclette dei record dell’ora e delle vittorie nei Campionati del Mondo, custodisce anche la sua storica Carriola. Proprio in sella alla bicicletta Francesco Moser ha guidato l’ultima frazione della staffetta alla Campana dei Caduti.













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