IL CASO

Si masturbò sul pullman, assolto perché era domenica 

La sentenza. Il nigeriano di 38 anni, filmato da un passeggero, era stato arrestato. Ma i giudici hanno concluso che non c’era pericolo che potesse essere visto da bambini perché era un giorno festivo



Trento. Era stato anche arrestato e poi condannato a tre mesi di reclusione in primo grado perché si era masturbato sulla corriera di Trentino Trasporti a Canazei. Atti osceni in luogo pubblico era l’accusa che aveva messo nei guai un nigeriano di 38 anni che era stato filmato da un passeggero mentre si masturbava in autobus. Ma ieri, a sorpresa, la Corte d’appello lo ha assolto accogliendo la tesi del suo legale, Giuliano Valer.

L’avvocato, codice alla mano, ha dimostrato che non c’erano i presupposti per la condanna. Infatti il reato di atti osceni in luogo pubblico viene unito penalmente solo quando c’è il pericolo che dei minori possano assistere a questi atti. E il nigeriano si era masturbato sulla corriera alle 7 e 45 di una domenica mattina, quando i bambini se ne stanno, in genere, a letto a casa. L’avvocato Valer ha basato la sua difesa proprio su questo punto. Ha fatto notare che la mattina presto di domenica non c’era nessun pericolo che un bambino assistesse. Quindi l’aggravante è caduta e con essa anche il reato. Anche la Procura generale era dello stesso avviso, tanto che ha chiesto anch’essa l’assoluzione. Così il migrante, che era anche finito ai domiciliari, è stato assolto. E dire che il suo era diventato anche un caso nazionale con l’uomo, che poi si è scoperto avere anche problemi psichici, additato come un mostro.

I fatti risalgono al 16 marzo 2018. L’uomo era stato filmato da un altro passeggero con un telefonino e il video era finito in rete. I carabinieri lo avevano identificato anche grazie al fatto che era salito sulla corriera con la tessera gratuita riservata ai migranti del programma Sprar. Ed era stato denunciato per atti osceni in luogo pubblico. Il pm, però, aveva anche chiesto al pubblico ministero un’ordinanza cautelare che lo mettesse agli arresti domiciliari. L’ordinanza è stata concessa ed è stata motivata con il pericolo di reiterazione del reato. Dopo essere stato individuato, l’uomo aveva confessato spiegando che un suo amico gli aveva inviato sul telefonino un video pornografico e che lui aveva sentito una forte eccitazione. E per questo si era masturbato dimenticandosi che si trovava su un autobus di linea.

 













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