Seconde case, la giunta vuole rivedere la “legge Gilmozzi” 

Edilizia e lavori pubblici. L’obiettivo era intervenire subito, ma si è preferito attendere una verifica sulla situazione dei Comuni dove vige il divieto di costruire. Fugatti: «Agiremo senza ideologia, ma ce lo chiedono le categorie economiche»


Luca Petermaier


Trento. Ore contate per la legge gilmozzi sulle seconde case? pare di sì. i rumors si erano fatti insistenti nei giorni scorsi alla luce di alcune modifiche in tema di residenzialità nelle zone turistiche contenute nel ddl semplificazione. quelle indiscrezioni trovano oggi una conferma che più autorevole non si può, quella del governatore maurizio fugatti che ammette: «stiamo riflettendo sulla modifica della legge gilmozzi, è vero. volevamo farlo già con il ddl semplificazioni ma abbiamo preferito aspettare per approfondire la questione. l’obiettivo, senza alcuna ideologia di fondo né preconcetto, rimane quello di sostenere l’edilizia, uno dei motori della nostra economia. del resto è un tema che ci hanno posto le categorie».

Ma cosa prevede la legge gilmozzi? la norma risale al 2005 e prende il nome del suo proponente, l’ex assessore mauro gilmozzi. la legge venne pensata per limitare l’edificazione di case ad uso turistico e si applica esclusivamente ad una serie di comuni trentini che vengono classificati come “a vocazione turistica”. La norma permette la costruzione di nuovi edifici residenziali solo se rispettano un vincolo: devono essere destinati ad abitazione principale del fruitore finale. Non necessariamente il proprietario, dunque. Questi potrebbe infatti acquistare uno o più immobili come investimento e darli in locazione, purché i locatari li utilizzino come prima casa.

La giunta provinciale voleva mettere mano alla norma in modo sostanziale già qualche mese fa, ma alla fine ha preferito aspettare. Che cosa? Di svolgere una ricognizione precisa nei 70 comuni in cui vige il divieto previsto dalla legge, per capire se sussistano ancora le condizioni che giustificano il divieto di edificare seconde case o se, al contrario, è ipotizzabile pensare di riaprire alla possibilità di costruire edifici turistici.

In attesa di verificare questa ricognizione, la giunta ha mandato avanti - inserendole nel ddl semplificazione - alcune modifiche minori della Gilmozzi, che prevedono la possibilità di utilizzare anche in chiave turistica alloggi destinati a residenza ordinaria in casi specifici. Ad esempio per trasferimento del domicilio del proprietario dovuto a motivi di lavoro o di studio provati in maniera adeguata; in caso di acquisto per successione mortis causa, per un periodo massimo di tre anni; o infine in caso di mancato utilizzo da parte del proprietario per motivi di salute, debitamente certificati, per il periodo di cura o ricovero presso istituti di cura e assistenza.













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