Scuole Andreatta, ipotesi Artigianelli

È una delle possibili soluzioni per la scuola, ma il dirigente scolastico la boccia: «Molto meglio ricostruirle dove sono»


di Fernando Valcanover


PERGINE. Scuole medie Andreatta ed elementari Rodari agli Artigianelli di Susà? Oppure ricostruire le Andreatta nell’area più allargata comprendendo la proprietà comunale ex Silvelox per realizzare un nuovo edificio che dia spazio anche ad una parte delle classi delle elementari Rodari? Sono due indirizzi a confronto, che prendono in esame la situazione delle vecchie strutture delle Andreatta e Rodari, emerse nel tavolo di lavoro istituto recentemente per un esame della situazione dell’edilizia scolastica in chiave urbanistica.

Ne parla il dirigente dell’Istituto comprensivo di Pergine 1, Lidio Miato, membro del tavolo di lavoro e direttamente interessato alla situazione delle scuole Ciro Andreatta, che sulle due posizioni emerse nel dibattito, ha predisposto una serie di riflessioni di carattere pedagogico e sociale dal titolo “Quale futuro per la scuola media Andreatta?”.

«Tutti d’accordo sulla necessità di pensare a un’alternativa all’attuale situazione delle scuole – ricorda il dirigente – mentre due sono le ipotesi emerse nell’incontro di lavoro. Prima posizione: spostare le due scuole e anche il plesso di Susà nel complesso Artigianelli di Susà, sulla base di una complessa trattativa che vedrebbe la Provincia accettare la permuta della struttura Artigianelli Susà in cambio della cessione di un palazzo della Provincia (le ex Crispi?) adiacente alla scuola Artigianelli di Trento. Seconda posizione: demolire le Andreatta e allargare l’area di pertinenza aggiungendovi i terreni comunali ex Silvelox, dove si può ricostruire un altro polo scolastico per la media e per parte delle Rodari, realizzando anche un parco a servizio dello sviluppo cittadino di Pergine nord. Le Rodari rimarrebbero in centro città, ridimensionate nelle classi».

Queste le ipotesi, che vedono Miato favorevole alla seconda per una serie di motivazioni, prima fra tutte la necessità di mantenere la scuola a stretto contatto con il suo tessuto sociale, rifare cioè le scuole nella stessa area. I punti di criticità della posizione Artigianelli sono nella distanza dalla città e nel fatto che gli alunni sarebbero tutti trasportati. La seconda, quella di una scuola Andreatta vicino all’attuale, permetterebbe di mantenere la scuola nel suo contesto sociale e ai ragazzi la possibilità raggiungere la scuola in bicicletta, vista la costruzione di molti tratti di ciclabile. Il progetto potrebbe incontrare problemi di finanziamento per la progettazione e costruzione.

«Dal punto di vista pedagogico – conclude il dirigente – dobbiamo sapere che cosa vogliamo sia la scuola. Se vogliamo una scuola per la comunità perginese dobbiamo fare in modo che i ragazzi possano muoversi a piedi per realizzare le iniziative programmate dalle Andreatta, che sviluppano il senso di appartenenza e identità del nuovo cittadino perginese. La scuola deve portare un valore aggiunto alla comunità e non essere un corpo separato».

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