Scuola: addio all’obbligo del Clil, salgono le ore di lingua straniera 

Istruzione. Approvata la delibera che permette ai singoli istituti di evitare l’insegnamento di alcune materie  in inglese o tedesco: si useranno invece tre ore di potenziamento a settimana. Ma in quinta superiore torna il vincolo


Ubaldo Cordellini


Trento. Lingue straniere a scuola, si cambia. La giunta provinciale, con una delibera proposta dall’assessore all’Istruzione Mirko Bisesti ha diramato le direttive per il potenziamento delle lingue a scuola. La prima novità che balza all’occhio è l’addio all’obbligo del Clil, ovvero l’insegnamento in lingua straniera di una o più materie, come arte o scienze. L’obbligo del Clil era stato imposto dalla giunta Rossi che aveva individuato questa metodologia come la strada più rapida ed efficace per potenziare l’insegnamento di inglese e tedesco. Adesso la giunta Fugatti, come già stabilito in sede di assestamento di bilancio a luglio, ha abolito l’obbligo del Clil stabilendo che, per le scuole primarie, possa essere sostituito da almeno tre ore settimanali di insegnamento di lingua inglese o tedesca che si aggiungono al monte ore quinquennale di 500 ore di lingue per le elementari da suddividere tra inglese e tedesco. Ore prese da quelle opzionali. Per le scuole medie il Clil potrà essere sostituito sempre da tre ore di potenziamento linguistico che si vanno ad aggiungere alle 198 ore annuali previste per l’insegnamento di inglese e tedesco. Fin qui siamo nel campo delle possibilità. Ovvero le scuole che vorranno andare avanti con il Clil potranno farlo, quelle che hanno più difficoltà perché non trovano abbastanza insegnanti con i requisiti per insegnare in lingua straniera la loro materia potranno optare per l’alternativa, assicurando però sempre un minimo di tre ore aggiuntive a settimana.

I cambiamenti maggiori, però, riguarderanno soprattutto la scuola superiore, dove non c’è il Clil attualmente. La direttiva stabilisce che il potenziamento linguistico sia costituito da 60 ore in totale per ogni anno di corso. Al quinto anno, invece, anche per un maggiore coordinamento con la normativa nazionale, si prevede che venga adottato il Clil per almeno il 50% delle ore di una o più discipline non linguistiche, sempre con il limite delle 60 ore. In questo modo quindi si cerca di assicurare un vero e proprio percorso linguistico che possa anche prescindere dal Clil per le scuole che non abbiano insegnanti che abbiano le certificazioni linguistiche richieste.

Per quanto riguarda le ore di potenziamento linguistico, la Provincia ha deciso anche di sostenerlo con corsi di formazione ad hoc per i docenti realizzati dall’Iprase, sia per quanto riguarda il miglioramento delle competenze linguistiche sia sotto il profilo didattico-metodologico. Questo per venire incontro anche alle lamentele delle famiglie che chiedono di far venire meno l’obbligo del Clil che viene visto da qualcuno come un freno nell’apprendimento della materia.













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