Sat e Sosat, il grande disgelo con un concerto

L’evento all’Auditorium: ognuno ha eseguito il proprio repertorio, prima quello storico, poi quello moderno. Entrambi con un'interpretazione della “Montanara”


di Katja Casagranda


TRENTO. Si respirava l’aria dell’evento 2014 ieri sera in Auditorium Santa Chiara preso d’assalto, con biglietto aggiudicato al foto finish il giorno stesso dell’apertura di prevendita, per l’irrinunciabile Concerto che ha visto simbolicamente assieme sul palco i cori della Sat e della Sosat. Simbolicamente perché i cori hanno eseguito a turno le sequenze di brani in scaletta di cui i sei pezzi del repertorio storico delle due anime dei cori e poi una seconda parte dedicata al repertorio moderno, quello con cui presentare il proprio cammino stilistico e filosofico musicale. Un solo momento in comune, con l’esibizione dello stesso brano, “La Montanara” eseguita a turno e rigorosamente nella versione depositata alla Siae di Luigi Piagarelli, che pur si distingue comunque nello stile interpretativo.

Personalità e colore creano differenze. Tanta l’emozione sia nell’attesa che nel silenzio del pubblico in platea, interrotto da scroscianti applausi e generose ovazioni. Del tanto pubblico dall’argento fra i capelli, ma anche dei più giovani toccati dall’evento ma anche dal significato profondo e dall’esempio di come l’onestà intellettuale e la capacità di dialogo possano creare momenti di grande emozione. Disattese quindi le aspettative di due giovani coristi del coro Castion di Faver, Carlo Gottardi e Dario Facchinelli, prima del concerto: «Sarà una bella sfida in cui dimostrare chi sia il coro migliore, dal punto di vista dell’esecuzione e del manierismo». Dichiarazione subito smorzata dall’appassionato di musica: «Evento eccezionale - dice Natale Vezzoli milanese trapiantato in Bleggio, ex corista - insperato sia per l’antagonismo dei due cori, sia per l’eccezionalità di poter assistere ad un doppio concerto di eccellenze riconosciute in tutta Italia. Un’occasione meravigliosa e spero porti in futuro ad un’esecuzione di un brano, se non di un intero concerto in comune».

Nel pubblico molti cori. «Noi del Coro Costalta-dice Livio Pompermaier - avevamo dei biglietti che abbiamo condiviso con lo stesso spirito che anima i cori in cui prevale lo spirito di amicizia e sostegno». Non mancano le autorità dove spicca Caterina Dominici in mìse rosso fuoco. «Il sabato mattina della prevendita ho fatto tutta la fila per accaparrarmi il posto. Sono un’appassionata, oltre che parte del mondo dei cori, e conosco molti coristi. Non potevo mancare». Più in veste di rappresentanza Tiziano Mellarini: «Riconoscendo il valore di tutti i cori trentini, questo concerto rappresenta un messaggio importante di dialogo soprattutto quando la tradizione del coro racconta della nostra storia e tradizione». Fa gli onori di casa Ivo Gabrielli, presidente del Centro Culturale S Chiara: «Ero vice presidente della Federazione Cori e corista del Coro Croz Corona, sono qui più per il piacere di assistere ad un concerto imperdibile per la qualità». Chiosa Renzo Fracalossi: «Sono onorato di essere il presentatore della serata, mi sento padre putativo delle due realtà, Sat e Sosat, che nacquero all’interno di Club Armonia ed ora simbolicamente chiudo il cerchio con questa stretta di mano che porta identità e dignità a due eccellenze stilisticamente differenti e per questo ancora più degne di camminare parallelamente».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano