San Cristoforo vuole ribattezzare il lago

Promossa da Mario Lazzeri una petizione per chiedere di ritornare al nome riportato sulle mappe di inizio secolo scorso


di Roberto Gerola


PERGINE. Tornare all’antico toponimo “Lago di San Cristoforo”. In proposito, una petizione (ammontano già a qualche decina i primi firmatari) proposta da Mario Lazzeri, l’albergatore dello storico “San Cristoforo”, la struttura ricettiva che insieme all’Hotel Seehof e al Lido ha scritto la pagina turistica del lago (ora) di Caldonazzo.

Andando indietro negli anni, in effetti, lo specchio lacustre più grande del Trentino, era riportato sulle mappe con il nome di “San Cristoforo” ed era stazione balneare fin dai primissimi anni del secolo scorso. Un luogo turistico, per la verità l’unico, sulle sponde del lago. Calceranica è diventata “al Lago” in tempi relativamente recenti. Tra l’altro, la “prima casa” dell’abitato riporta ancora la denominazione originaria e quindi solo “Calceranica”. Caldonazzo, al turismo ha pensato solo in tempi anche qui relativamente recenti. In sostanza, turisticamente, era San Cristoforo a dettare legge.

Mario Lazzeri, non sa “come” e soprattutto, “quando” (dopo la Grande Guerra?), il lago divenne noto come “di Caldonazzo”. «Servirebbe qualche ricerca», dice. Sta di fatto che nelle carte d’archivio, si legge che “nel 1300 il parroco di Pergine possedeva la pesca per un tratto di balestra nel lago intorno al Dosso di San Cristoforo e le case poste nella penisola di San Cristoforo colle persone ivi dimoranti erano a lui soggette anche nel temporale”. Il paese viene nominato nei primi decenni del XIII secolo come "allodium S. Cristofoli" e da esso prese il nome il lago antistante "lacus Santi Cristofori". Mappe, ma anche e successivamente, cartoline illustrate (in tedesco) riportavano “Lago di San Cristoforo”. Mario Lazzeri, “ricostruisce” il passato in questi termini: a San Cristoforo il turismo, a Ischia la pesca, a Caldonazzo la campagna, a Calceranica le miniere. Insomma, il centro balneare di San Cristoforo si sente per così dire defraudato storicamente del nome. Tanto più che tre quinti del lago è territorio comunale di Pergine e il rimanente diviso tra Tenna, Caldonazzo, Calceranica e Bosentino.

«E’ stato solo più tardi che Caldonazzo ha scoperto il turismo», dice ancora e aggiunge: «In anni durante i quali si è alla ricerca dei toponimi storici, per ridare ai luoghi il proprio vero nome, e gli esempi sono evidenti, sarebbe opportuno che anche San Cristoforo si vedesse restituire il proprio: sarebbe fatta giustizia».

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