Trento. «Può apparire un discorso stereotipato, ma quello che ci ha fatto vincere, una volta di più, è stato il gioco di squadra». Si gode il successo ma sottolinea l’importanza delle sinergie, con vero e proprio fair-play sportivo, l’amministratore delegato di Trentino Marketing, Maurizio Rossini.

Rossini, il Festival dello Sport è indubbiamente, se non figlio, fratello di quello dell’Economia.

Non c’è dubbio che le formule dei festival al giorno d’oggi siano queste. Credo che l’Economia sia un bellissimo esempio, come ne sono pochi altri in tutta Italia.

Cosa cambia per quello in rosa rispetto alla kermesse con lo scoiattolo?

Quello appena terminato segue i dettami dei grandi festival e poi può contare sull’originalità del tema che va a trattare. Accanto ai grandi momenti nei teatri, ha tutta una serie di appuntamenti legati alla piazza, allo sport praticato. Di incontri con i campioni, mentre i ragazzi praticano lo sport. Senza dimenticare le grandi mostre e gli altri temi tipici del tema che trattiamo.

Voi siete in vantaggio rispetto ad altre realtà perché oltre ad importanti collaborazioni, avere il know how di Trentino Marketing.

In questo caso si può parlare dell’unione di due punti di forza. Sicuramente c’è un territorio ben organizzato che a fare squadra. A me piace sottolineare questo, a costo di ripetermi, ma non è nè banale nè scontato. Riuscire a mettere assieme amministrazione comunale, Apt, Coni, Cip, federazioni e associazioni sportive, operatori turistici e commerciali, il sistema Provincia e gli staff di Rcs e Gazzetta dello Sport. É stato un momento bello. La gente è arrivata da tutte le valli trentine e soprattutto dalle regioni del nord. E non solo. Un’occasione che ci ha dato una grandissima forza.

Tutti dicono che si poteva fare solo qui.

Li ringrazio, in effetti lo puoi fare qui perché c’è questo gioco di squadra straordinario ma poi c’è Gazzetta, con tutta la sua redazione, che ha un parterre di questa dimensione. Il mio rapporto con Gianni Valenti dice che ha funzionato benissimo? Beh, non lo posso negare».G,T.