"Arco di Trento? Un errore chamarla così"

Ioppi e Turrini intervengono nella polemica. Non piace nemmeno la proposta di aggiungere “del Garda” come a Riva


di Gianluca Marcolini


ARCO. «In Italia esiste una sola Arco senza il doppio nome ed è la nostra città. Arco di Trento, dunque, è un toponimo inesistente e a nessuno piace sentirsi chiamare con il nome sbagliato». Nella storia arcense Selenio Ioppi è il sindaco che è rimasto in carica più a lungo. Negli occhi dell'opinione pubblica, pertanto, incarna la quintessenza dell'archesità. Ecco perché la sua opinione ha un peso importante, anche quando si discute di una questione che è solo in apparenza minimale o secondaria. “Il nome è importantissimo – spiega la memoria storica di Arco, dopo aver letto il servizio apparso ieri su queste colonne – e quindi non si può accettare che venga storpiato, cambiato oppure, come in questo caso, pronunciato e scritto in modo sbagliato. Ha ragione chi si scaglia contro Arco di Trento, che è un grave errore linguistico o comunque toponomastico”. Anche Ioppi, come aveva già fatto Mario Matteotti dando il là alla protesta, spiega le origini di questa interpretazione falsata del toponimo.

«È accaduto per la prima volta durante un'edizione del Giro di Caneve – racconta – e poi si è andati avanti perpetuando l'errore nelle gare di motocross e quindi al Beppe Viola. È una cosa che mi ha dato sempre particolare fastidio. Qualche anno fa anche il Touring Club, pubblicando un servizio sulla nostra città, l'aveva chiamata Arco di Trento. Mi sono permesso di inviare alla prestigiosa rivista una lettera di protesta. Nell'ultima edizione del torneo Beppe Viola, a dire il vero, i telecronisti hanno utilizzato il nome corretto, forse perché qualcuno si è ricordato di farglielo presente. Tuttalpiù hanno aggiunto in provincia di Trento, ma va bene se si vuole fornire maggiori indicazioni geografiche». All'ex sindaco, invece, non piace l'idea che sembrava farsi largo, tempo fa, nell'amministrazione municipale e che puntava a modificare il nome in Arco sul Garda, per abbracciare in pieno il “brand” gardesano utilizzato nella promozione turistica del territorio. «Arco non ha grandi legami con il Garda, eccezion fatta per un pezzetto di lago oggetto di polemiche lontane, quindi non avrebbe molto senso. Arco è Arco, e così va riportata e citata». Dello stesso avviso è anche un altro storico, Romano Turrini. «Il nome giusto è Arco e così va utilizzato – spiega – dopodiché comprendo le ragioni di chi vuole fornire maggiori informazioni geografiche ma lo si può fare senza cambiare forzatamente e in modo errato il toponimo». La polemica contro Arco di Trento sta tenendo banco da alcuni giorni e si è infiammata in queste ultime ore.

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