Protesta a Passo Sella «Soffocati dalle auto» 

La manifestazione. Cartelli multilingue per chiedere provvedimenti immediati  che contengano l’inquinamento acustico e atmosferico: «Sui passi solo mezzi pubblici»


Ezio Danieli


Passo sella. Una quarantina di persone, con una serie di cartelli in più lingue, inglese compreso, ha preso parte ieri mattina alla manifestazione a passo sella per sensibilizzare soprattutto i politici sui temi legati in particolare al traffico nei mesi estivi sulle strade di montagna.

L’hanno promossa i giovani della val gardena che, con l’aiuto della lia per natura y usanzes, hanno esposto striscioni e manifesti per riproporre un argomento tornato attuale proprio quest’anno in cui, come è ormai noto, non c'è stata alcuna limitazione al traffico sulla strada del sella. c'erano , ieri mattina, persone di ogni età che per mezz'ora hanno fatto presente come chi va in montagna, soprattutto nel gruppo del sella, continua a lamentarsi.

L’inquinamento atmosferico ed acustico è sempre più grave. chi arrampica si lamenta sempre più spesso perché addirittura, talvolta, non riesce a sentire la voce di chi scala assieme a lui. «noi vogliamo sollevare ancora il problema nei confronti soprattutto della politica cui spettano le decisioni. la manifestazione non voleva essere di protesta ma di sensibilizzazione affinché si decida qualcosa di concreto», ha detto engelbert mauroner presidente della lia per natura y usances.

I manifestanti, che hanno distribuito anche dei volantini a chi transitava sul passo, si sono trovati preventivamente per elaborare anche delle situazioni allo stallo della politica per quanto riguarda la mobilità sui passi dolomitici. «c'è bisogno di potenziare il servizio pubblico - hanno detto in coro - perché usando l'autobus è possibile raggiungere i passi senza contribuire ad intasarli. e' necessario procedere contemporaneamente con un sistema di informazione che sia in grado tempestivamente di far sapere all'utente se i parcheggi in quota sono o meno liberi». c'è poi il discorso delle moto che «restano le principali cause di inquinamento sia acustico che ambientate. bisogna controllare di più i loro viaggi. magari utilizzando anche quei corpi di polizia che nel corso dell'estate sono meno oberati di lavoro».

Altro intervento sollecitato è quello della velocità dei mezzi in transito sui passi. «le limitazioni orarie ci sono - è stato detto ieri - ma bisogna farle rispettare di più e con maggiori controlli». alla manifestazione non è intervenuta alcuna autorità. «e' stata una scelta nostra perché la manifestazione era locale e non assolutamente di protesta. voleva essere soltanto uno stimolo per affrontare seriamente il problema e senza perdere altro tempo. secondo il cosiddetto piano alfreider (l’assessore provinciale alla mobilità), il traffico sui passi dolomitici del circuito del sellaronda verrà monitorato da 24 telecamere, collocate entro l’estate in 12 postazioni strategiche. è quanto prevede una convenzione tra le province autonome di trento e bolzano, in collaborazione con la provincia di belluno, allo scopo di trovare la soluzione al problema del numero alto di automobili private in una zona di pregio ambientale. i 24 occhi elettronici monitoreranno, attraverso un software apposito, i flussi di traffico lungo i passi sella (2.240 metri), gardena (2.127), campolongo (1.875) e pordoi (2.239 metri) e l’anello stradale su cui sboccano le statali 242 della val gardena, 244 della val badia, 48 della val di fassa e la strada regionale 48 passante per arabba. «e' un impegno che accettiamo - ha detto mauroner - ma i risultati del monitoraggio saranno pronti fra un paio di mesi. sul passo sella e negli altri valichi dolomitici, c’è bisogno invece di provvedimenti immediati che possano impedire o almeno ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico che non fa certo onore alle nostre montagne». le telecamere registreranno i mezzi suddividendoli in quattro categorie (moto, autobus, camion, auto) e leggeranno le targhe per determinare il numero di passaggi e la provenienza dei veicoli, garantendo l’anonimato agli automobilisti. le informazioni raccolte nell’arco di un mese e mezzo saranno impiegate per un progetto di mobilità sostenibile. «bisogna fare di più - ha insistito il presidente della lia per natura y usanzes - la politica deve essere sensibilizzata perché decida, una volta per tutte, in modo concreto. le telecamere vanno bene. ma i risultati dei controlli saranno noti soltanto fra alcuni mesi».













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