Precipita con il paramotore e muore
Villa Estense. Damljan Batovic, 29 anni, pizzaiolo di Taio, è deceduto venerdì a causa dei gravissimi traumi riportati cadendo da oltre 20 metri Per lui il volo era una passione, La titolare del locale dove lavorava a Molveno: «Era bravissimo e sempre contento. Lascia un grande vuoto»
Trento. Fino all’ultimo ha inseguito la sua più grande passione: il volo. Ma proprio a bordo di un paramotore, a Villa Estense, in provincia di Padova, venerdì pomeriggio Damljan Batovac, 29 anni, nato in Serbia ma residente a Taio, è morto dopo esser precipitato al suolo da circa venti metri d’altezza durante una lezione, a seguito di una virata improvvisa.
I soccorsi
Sul posto sono intervenute le ambulanze ma per il giovane non c’è stato nulla da fare. I carabinieri stanno ora cercando di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e non è stato ancora dato il nulla osta per la sepoltura della salma: al vaglio degli inquirenti ci sono infatti diverse ipotesi e proprio per effettuare ulteriori approfondimenti è stata sequestrata tutta l’attrezzatura e disposta l’autopsia. A provocare il tragico incidente potrebbe essere stato infatti un malore, un errore umano oppure un difetto alla strumentazione stessa.
Arrivato in val di Non da piccolissimo, Batovac lavorava da sempre come pizzaiolo e aveva collezionato esperienze in diversi locali del Trentino. Per quest’estate, come accadeva ormai da due anni a questa parte, stava lavorando al ristorante pizzeria Al Caminetto a Molveno, dove era apprezzato e benvoluto.
La testimonianza
«Era molto molto bravo, e poi sempre contento, sorridente. Qui ha lasciato il vuoto», racconta commossa la titolare del locale Maria Luisa Sartori. «Era ormai la sua terza stagione con noi, e non posso credere che non sarà più qui. Mi sembra di vederlo, qui, con noi, allegro; poi era attaccatissimo a mio nipote che aveva appena due anni in meno. Per noi è un duro colpo».
Negli anni, come detto, Damljan aveva lavorato in diversi ristoranti e rifugi della zona. Proprio una settimana fa era andato a trovare il gestore dello chalet Spolverino, sopra Folgarida: «Avevamo preso accordi per la stagione invernale: Damljan aveva già lavorato per noi tempo fa, e ci faceva piacere che ritornasse in squadra per il prossimo inverno», ci racconta il signor Gentilini, titolare del locale. «Damljan aveva avuto tante esperienze, anche all’estero: lo scorso anno aveva fatto un periodo anche in Portogallo, ma alla fine era tornato qui. Era nato in Serbia ma era praticamente cresciuto qui, la famiglia è perfettamente inserita e lui penso che ormai parlasse anche un po’ il dialetto. Per noi questa è una notizia incredibile: oltretutto il nostro chef era il suo più caro amico, ieri (venerdì) avevano provato a sentirsi per telefono. Siamo tutti sotto choc».
La passione
Per il giovane il volo era una vera e propria passione, come confermano anche i suoi ex datori di lavoro: «Per lui era un qualcosa di importantissimo, molto di più che un semplice hobby», ricorda ancora Maria Luisa Sartori.
Saranno ora gli inquirenti a dover stabilire se si sia trattato di un malore dalle conseguenze tragiche o se qualcosa legata all’attrezzatura adoperata non abbia funzionato come avrebbe dovuto.