Populismi e rischi per le democrazie 

La lectio di Panebianco e Pombeni a Pieve Tesino, in omaggio a Degasperi



TRENTO. C’erano circa 450 persone ieri a Pieve Tesino, paese natale di Alcide Degasperi, per la 15ma edizione della Lectio degasperiana, l’evento pubblico che la Fondazione organizza per onorare la memoria dello statista trentino nei giorni dell'anniversario della sua morte. La Lectio è stata affidata quest’anno al politologo Angelo Panebianco e allo storico Paolo Pombeni che si sono confrontati sul tema «Degasperi e il popolo». Pombeni ha riassunto il pensiero dello statista citando la sua risposta alle accuse dei comunisti che dipingevano la politica italiana degli anni ’50 come vittima di un regime di oppressione guidato da uomini maledetti: «Io sono nato figlio del popolo, mi sono sempre trovato in mezzo a lavoratori, ho sentito la loro miseria e sento che questo popolo ha delle ragioni da far valere».

Per Panebianco «la concezione populista progetta di sostituire la rappresentanza democratica con un rapporto non mediato fra leader e popolo». «Crisi economica, emergenza migratoria, declino Usa e crisi Ue sono tra i fattori scatenanti dei movimenti populisti e le democrazie occidentali hanno capacità diverse di neutralizzare gli effetti perversi dell’insorgenza populista».













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