Pneumatici dell’auto tagliati finisce a processo per stalking 

Il caso in tribunale. Dopo quattro episodi il danneggiato si è trasformato in “sentinella” controllando il parcheggio. Fino a quando non ha visto un uomo in azione con il cacciavite



Trento. La prima volta ha pensato ad una casualità, la seconda ha iniziato a preoccuparsi. Una preoccupazione che è cresciuta sempre più dopo il terzo e quarto episodio. Tanto da spingerlo, poi, ha “montare la guardia” per controllare, da dietro una finestra, quello che succedeva alla sua macchina. Fino a quando - nel settembre dello scorso anno - ha beccato chi, secondo la denuncia presentata, gli aveva bucato gli pneumatici della macchina per cinque volte nel giro di un paio di anni. E ora l’uomo che è stato visto con quello che presumibilmente era un cacciavite a stella, è a processo per stalking e danneggiamento.

I fatti sono avvenuti in val di Cembra dove ad una macchina le gomme sono state bucate quattro volte e in un caso a finire nel mirino del “vandalo” è stata la macchina della moglie del primo. Auto regolarmente parcheggiate sotto casa, in stalli riservati e che, stando alla denuncia che è stata presentata, non recavano danno o disturbo a nessuno. I fatti iniziano quattro anni fa quando, una mattina, il proprietario della vettura presa di mira trova uno degli pneumatici a terra. E non poteva trattarsi di un incidente visto che ci sarebbe stato il segno di un foro che sarebbe stato provocato da un cacciavite. La gomma viene cambiata, passa il tempo, e la scena si ripete: risveglio, gomma a terra, chiaro segno di un foro. Quindi ci sono altri due episodi del tutto simili ai precedenti se non per il fatto che in caso la gonna tagliata è quella della moglie del primo danneggiato. La situazione è strana, da non dormirci la notte. E l’uomo decide di iniziare dei turni di controllo. Alla finestra osserva quello che succede fino a quando, un paio di anni fa, vede un uomo con un cacciavite in mano che taglia uno degli pneumatici. Lo immortala e quelle immagini vanno a trasformarsi in una denuncia contro il “vandalo” che sarebbe stato riconosciuto visto che abitava nella zona. C’è stato in decreto penale di condanna con opposizione e ora la vicenda è finita davanti al giudice. Che ieri ha rinviato l’udienza. Con l’imputato che respinge le accuse di stalking e danneggiamenti che gli vengono fatte.













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