il progetto

Pera e Daphne, musica e parole

Festa da ragazzi” è il titolo di una raccolta musicale e di un libro di racconti. Che si ispirano e completano a vicenda


Johnny Gretter


TRENTO. «È una giornata come altre, il sole splende per niente»: con questo verso si apre “Festa da Ragazzi”, la prima canzone di EPsodi, EP di debutto dell’artista roveretano Pera. La stessa frase, curiosamente, è anche l’incipit del secondo libro di Daphne Squarzoni, giovane scrittrice di Dro, che condivide il titolo con l’EP di Pera e della sua band. Nessuna coincidenza, ovviamente: da maggio 2022, Daphne e Pera, nome d’arte di Luca Perottoni, lavorano a stretto contatto per trasformare i testi dell’album in una serie di piccoli racconti. Il risultato è singolare, un EP e un libro totalmente intrecciati e contaminati tra loro, entrambi disponibili in libreria e su Spotify.

La storia del progetto inizia nel 2021. L’Italia è ancora divisa in zone colorate, l’incertezza è costante, uscire di casa difficile. È in questa situazione che Luca inizia a scrivere i testi delle sue canzoni. «In quel momento, la musica era un modo per affrontare la pandemia, anche se inconsciamente», spiega. «Rileggendo ora i miei testi, mi rendo conto che in quel momento non mi sentivo bene». Dalla propria stanza, Luca si sposta in sala prove e coinvolge nel suo progetto l’amico d’infanzia e batterista Francesco Rossi. Poco dopo, si aggiungono anche il chitarrista Michele Francesconi e Riccardo Prandini, specializzato in tastiere e synth. Ultimo acquisto: Lorenzo Zanolini, il bassista. Dai testi di Luca iniziano a nascere melodie e beat sempre più elaborati e la band mette insieme abbastanza pezzi da comporre un EP coerente. Poi, a maggio 2022, l’incontro con Daphne: «Volevo trovare un modo per arricchire il loro progetto», racconta lei. «Quando pubblichi un libro o un album di solito si crea poco rumore: ci sono tantissime persone che scrivono e suonano. In più, sono cose per cui spesso le persone non sono disposte a pagare. Così, abbiamo provato a mescolare questi due mondi. Il risultato è stato un libro fuori dagli schemi, ispirato alle canzoni di Pera, arricchito da una serie di altri contenuti multimediali».

Mentre l’album è come una serie Tv composta da brevi episodi di vita giovanile, il libro ricama su questa base per creare una storia incentrata sull’amicizia. «Tutti i miei testi prendono spunto da situazioni reali», dice Luca. «Sono emozioni che ho provato in prima persona, sulla pelle. Senza volerlo, mi sono ritrovato a scrivere dei testi collegati tra loro, che sono andati a formare una specie di storia d’amore un po’ triste: le paranoie del protagonista prendono un po’ il sopravvento, e alla fine il rapporto con la sua ragazza si rompe».

«Quello che ho fatto nel mio libro è stato riprendere le parole delle canzoni per raccontare una storia diversa», spiega invece Daphne. «Ho preso spunto dal rapporto tra Luca e i suoi amici, ho preso le loro caratteristiche e le ho mescolate per creare dei personaggi fittizi. Il risultato è stato una serie di racconti legati assieme da una cornice ispirata alla prima canzone, “Festa da ragazzi”. Il libro si apre con una festa in cui i personaggi si ubriacano assieme e i racconti successivi mostrano cosa ha fatto ognuno di loro il giorno dopo. È un modo per esplorare i problemi che affrontano nelle loro vite e che non emergono nel primo racconto».

Sono molti i modi con cui il libro e l’EP si valorizzano a vicenda. A livello stilistico, la scrittura sobria e chiara di Daphne fa eco alle sonorità indie e pop-rock dell’album. Ma non è tutto: «Una delle cose più interessanti di questo progetto è stata vedere Daphne cercare di immedesimarsi nei miei testi», prosegue Luca. «Quando fai un prodotto artistico sai già che avrà interpretazioni diverse in base al pubblico. Anche Daphne ha fatto come qualsiasi ascoltatore con le canzoni che gli piacciono: ha fatto suo l’EP e ha cercato di creare qualcosa di proprio». Infatti, come spiega poi Daphne, il libro ha l’intento di spingere i lettori a raccontare le canzoni di Pera in modo personale: «Nei romanzi commerciali si è diffusa la tendenza di aggiungere una playlist che accompagni la lettura. Noi abbiamo fatto un salto di qualità: la musica è il pretesto che ha dato vita all’intero libro. I lettori sono spinti ad “ascoltare” attivamente la storia e a fare come ho fatto io: dare una propria versione delle canzoni».

Sia Luca che Daphne dedicano una grande parte delle loro vita alle loro passioni artistiche: tra speranza e disillusione, sognano un giorno di poter vivere della loro arte. «Da quando mi hanno regalato un diario in terza elementare non ho mai smesso di scrivere: per me è un po’ come respirare» racconta Daphne. «Purtroppo, il mondo della scrittura non è molto accogliente. Le royalty per gli scrittori sono misere, quindi hai sempre bisogno di un’altra professione per mantenerti. Per fortuna, esistono degli editori indipendenti come Isenzatregua, il piccolo progetto editoriale che mi ha dato fiducia, dove è possibile fare esperienza».

Quanto a Luca e la sua band, anche loro sentono di non riuscire a trovare il giusto spazio, come molti altri artisti locali: «Per fortuna ho una formazione: per vivere faccio l’educatore per ragazzi con disabilità. Mi piacerebbe vivere di musica, so che potrebbe darmi tanto. In Trentino però è difficile farsi conoscere e molte persone sembrano molto chiuse verso gli artisti locali. La mia speranza è poter vivere di musica qui, senza dover per forza andare via. Per ora, comunque, mi accontento di far musica, sentirmi bene e far sentire bene gli altri con le mie canzoni».

 













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