Pd-M5s, prove di maggioranza «Idee comuni ma pure dissidi » 

La crisi di governo. Oggi si saprà se il nuovo asse nato sui tabelloni del Senato avrà superato Ferragosto Il Dem Nicoletti: «Ai grillini ci unisce la lotta alla corruzione, ma sui vaccini...». Il Cinquestelle Marini: «Dubbi sulle banche»



Trento. La crisi di governo balneare oggi approda in parlamento. e finalmente si capirà se un esecutivo rosso-giallo avrà davvero filo da tessere, in alternativa al governo attuale. con sullo sfondo il ritorno alle urne. in soldoni: la maggioranza che si era formata la settimana scorsa sui tabelloni del voto in senato, quella tra pd e cinquestelle, vedrà davvero la luce? infine, ma non ultimo, che cosa unisce e divide i due partiti? «io credo che al movimento cinquestelle interessi arrivare dritto filato a giovedì, quando si affronterà il voto finale sulla riduzione del numero dei parlamentari» osserva Michele nicoletti, già parlamentare e segretario pd. «l’interesse del m5s è quello di tenere in sella il premier conte sino ad allora. che cosa mi augurerei per il pd? c’è una preoccupazione generale per il paese, su questo non c’è dubbio, è evidente. e l’ha espressa molto bene romano prodi. ma è anche vero che se si andrà al voto giovedì ritengo che lega e cinquestelle si ricompatteranno. matteo salvini ha detto di non avere intenzione di sfiduciare conte e se davvero si voterà la quarta lettura del provvedimento non sappiamo come si muoverà il pd. attenzione - avverte nicoletti - occorrerà vedere se la maggioranza di agosto, quella del senato, c’è ancora. se si dovesse sfasciare tutto il pd dovrebbe essere disponibile, responsabile.

Temi in comune? con il m5s abbiamo quello della lotta alla corruzione, per la legalità. battaglie che, anch’io personalmente, ho fatto con convinzione. anche a strasburgo ho collaborato con loro su questo. su tante altre questioni, penso ai vaccini, ci siamo trovati profondamente divisi. si dovrebbe dividere l’approccio dell’elettorato con quello parlamentare» conclude.

Il consigliere provinciale dei cinquestelle alex marini non nega che con i dem, in linea puramente teorica, i punti in comune siano diversi: «diciamo che i problemi maggiori con il pd potremo averli non tanto sui temi quanto sulle persone che dovessero entrare fare parte di un ipotetico governo. penso alla boschi e a tutta la gestione della questione delle banche, con i dissesti finanziari italiani che sono stati tutelati dal partito democratico. noi cinquestelle su questo sentiamo l’esigenza di fare chiarezza, non a caso vogliamo fare partire una commissione speciale sulle banche che è stata fino ad oggi osteggiata sia dalla lega che da forza italia. il nostro timore è che questo organismo, un domani, possa vedere la contrarietà anche del pd».

Ma per il consigliere marini il suo partito avrebbe diversi temi in comune con i dem se la maggioranza di mezza estate dovesse veramente sfociare in un governo: «si potrebbe lavorare sulla giustizia, a partire dalla riforma del codice civile, per assicurare processi equi ed in tempi ragionevoli per tutti. anche sulle misure di prevenzione della corruzione è evidente come l’italia abbia una normativa molto avanzata rispetto al resto d’europa ma il problema reale è attuarla. in altre parole non scrivere delle nuove leggi ma farle funzionare. occorre sensibilizzare sia la cittadinanza che gli amministratori pubblici. ma non è il solo tema che vede vicini noi ed il pd. c’è anche quello dell’ambiente: con la lega ci sono stati molti problemi. un esempio?quello dell’estrazione del petrolio sulle piattaforme marine, ma altri scontri si sono avuti con il decreto per le energie rinnovabili» chiude marini. il ministro m5s Riccardo fraccaro si chiama fuori da possibili ragionamenti di governo con il pd. ieri lo detto in ogni modo: «noi non faremo accordi con renzi e boschi, è la bufala dell’estate che la lega sta diffondendo dopo aver fatto cadere il governo. il nostro obiettivo è tagliare 345 parlamentari». G.T.













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