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Nuovi negozi alle Albere: arriva la «maxi-multa»

Protestano alcuni commercianti che apriranno a breve: «Cartelle ingiuste solo per la pubblicità provvisoria»



TRENTO. Cartelle da 1200 euro. In su. Sono quelle che si sono visti recapitare in questi giorni alcuni commercianti che stanno per aprire (o hanno aperto da poco) i battenti alle Albere. Una brutta notizia ed un comprensibile malumore che ha innescato il tam tam delle web illazioni: «Comune maligno?» «Polizia urbana scatenata?» «O, ancora, amministrazione delle Albere ingrata con chi ha deciso di scommettere con nuove aperture di negozi sulle potenzialità dell'insediamento? ».

Nulla di tutto questo. Basta una breve indagine, una telefonata, per scoprire che tutto il malcontento è dovuto ai controlli fatti dall’Ica, la società nazionale che, per conto del Comune questo sì, è incaricata di gestire il settore delle pubbliche affissioni.

Attenzione, però: la normativa è nazionale, non è soggetta a decisioni del Comune, e non è un caso che l’Ica agisca infatti in 8000 Comuni italiani, quelli dove c’è la convenzione.

Che cos’è successo veramente? Che alcuni negozianti, facciamo l’esempio del panificio Cirilli, hanno deciso di aprire o spostare la propria attività anche alle Albere, dove lo spazio per le attività commerciali è ancora presente in buona quantità.

«Abbiamo messo nelle vetrate del nuovo punto vendita alle Albere dei cartelloni che annunciano la prossima apertura: offriremo oltre al pane alcuni piatti tipici. Ebbene - racconta Antonio Cirilli - ci siamo visti recapitare il pagamento della tassa per la pubblicità temporanea. E per tutto l’anno a venire, per tutto il 2017. Anche se tra breve questi cartelli verranno tolti ci toccherà comunque pagare un anno intero. Non ci sembra giusto, nè tantomeno incoraggiante per chi vuole fare impresa in città».

L’Ica si muove solo seguendo la normativa nazionale: trovata un’affissione o una pubblicità non denunciata si procede alla messa in conto di tutto l’anno in corso, quindi l’intero 2017 anche se l’affissione è limitata ai primi mesi e (ed il caso dei Cirilli)e al tutto va aggiunta la bella cifra di 531.18 euro per l’omessa denuncia.

Ma a qualcuno è andata anche peggio. Perché? Perché l’Ica nelle sue rilevazioni è abbastanza implacabile: mettiamo, ed è successo, che qualcuno abbia avuto l’idea di mettere la pubblicità sulle vetrine del negozio nascente a fine dell’anno scorso, diciamo a dicembre.

Ecco allora l’imprenditore si è visto recapitare il pagamento e la sanzione per tutto il 2016 e, se il cartellone o l’insegna provvisoria è rimasta, anche per tutto l’anno successivo, con una bella stangata in arrivo. Insomma una sorta di beffa. Per un provvedimento che fa comunque discutere.

(g.t.)













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