Nuova stazione nel 2020 Ma il Comune non lo sa 

L’interrogazione. Il cantiere per il risanamento inserito nel Piano commerciale di Rfi Il M5s: «Così si rischiano di buttare soldi pubblici per una struttura che poi verrà interrata»



Trento. La variante al Prg approvata in prima adozione nelle scorse settimane dal consiglio comunale ha ripescato il progetto di interramento della ferrovia nel tratto cittadino, così come previsto per altro dal documento di programmazione urbanistica del 2001, che aveva raccolto un’intuizione dell’architetto catalano Joan Busquets, consulente dell’epoca. Ma, mentre si torna a discutere di ferrovia interrata, nel Piano commerciale di Rfi spunta per il 2020 l’apertura del cantiere per il rifacimento della stazione di Trento. Un progetto che appare in palese contraddizione con le ultime indicazioni in tema di mobilità. A rilevare la situazione il Movimento 5 Stelle, che ha depositato un’interrogazione (dai toni polemici) a firma dei consiglieri Andrea Maschio, Marco Santini e Paolo Negroni.

«È dai giornali, sempre e solo dai giornali, che veniamo messi al corrente in prima battuta dello stato dell'arte della situazione ferroviaria di Trento. Leggiamo del “bypass di Trento nel 2023” – scrivono i consiglieri pentastellati in riferimento all’intervista all’ingegner Ezio Facchin pubblicata ieri dal “Trentino” - il progetto verrà presentato formalmente a metà del 2020 e speriamo che la nuova giunta comunale porti il rispetto dovuto alle commissioni competenti ed a tutto il Consiglio comunale perché quella attuale proprio non lo fa».

«Ebbene solo grazie ad un nostro collaboratore – prosegue l’interrogazione del Movimento 5 stelle - siamo venuti a sapere che nel Piano commerciale RFI, edizione settembre 2019, non solo nella sostanza l'elettrificazione della ferrovia della Valsugana subisce un rallentamento simile ad una retromarcia tale da far pensare alla perdita dei finanziamenti ma che contemporaneamente RFI prevede di avviare nel 2020 il cantiere di rifacimento della Stazione di Trento. D’altronde se Trento non si sveglia, RFI è legittimata ad andare avanti come ritiene. Pertanto corriamo il rischio di vedere soldi pubblici buttati per rifare una stazione che poi subirà - sempre che non siano parole al vento - l'interramento della stessa qualche anno più tardi». Alla luce di questo, i consiglieri chiedono a sindaco e giunta di rendere conto in aula dello stato dell’arte:«O, come già fatto - concludono polemicamente con la giunta - se pensano di voler venire in commissione solo per rendere conto delle decisioni prese esautorando cosi gli organi consiliari del loro ruolo».

«A noi lavori di rifacimento della stazione di Trento non sono stati comunicati – spiega Alberto Salizzoni, assessore comunale con delega alla mobilità – forse Rfi si riferisce al vecchio progetto “Centostazioni”. Chiaro che qualsiasi intervento sulla stazione andrà armonizzato con le scelte che verranno fatte. Prenderemo spunto dall’interrogazione dei 5 Stelle per avere un chiarimento. A breve avremo un incontro con Rfi su altri temi, sarà l’occasione per saperne di più».

«Detto questo – prosegue Salizzoni – un intervento di risanamento della stazione dei treni non è incompatibile con il progetto di interramento: la stazione è un edificio sotto tutela, avrà comunque un futuro». G.F.P.

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